Alfano non va da Monti: l’avvertimento di Berlusconi

Mario Monti (foto Lapresse)

ROMA – Chi tocca i media muore! Questa la sintesi della giornata segnata dal fallito vertice dei segretari di Pdl, Pd, Terzo Polo, che avrebbero dovuto incontrare il presidente Monti.

La rottura è avvenuta sul futuro della Rai, sull’asta per le frequenze, sulla giustizia. Tanto per cambiare gli interessi di uno hanno oscurato l’interesse generale.

Inutile far finta di nulla, non si è trattato di uno scatto di nervi o di un incidente di percorso. Berlusconi, attraverso Alfano, ha voluto inviare il suo stop a Monti e ricordare che ci sono materie che non possono e non debbono essere neppure sfiorate,e tra queste tutte quelle che riguardano la “Sua cassa”.

L’asta non si deve fare, la autorità di garanzia deve stare ferma, la Rai non deve disturbare i manovratori e soprattutto non deve infastidire quello che un tempo era considerato il concorrente.

Ora spetterà a Monti decidere se e cosa fare. Potrà decidere di accettare il veto e in questo caso sarà sempre più difficile mostrare i muscoli alle corporazioni, ai clan, alle logge trasversali. Oppure potrà, ovviamente con la necessaria cautela tattica, avanzare una sua proposta e, come avrebbe detto Enzo Iannacci:” Vedere l’effetto che fa..”

Non sarà semplice per nessuno, neppure per Berlusconi, far cadere il governo e correre alle elezioni per esaudire la volontà dell’italiano più ricco e garantito.

Non è più la stagione della “Guerra dei Puffi”, quella nella quale i cittadini avevano tempo e voglia di difendere la nascente tv del Biscione. Chi ancora pensa che Berlusconi sia cambiato e che voglia diventare un padre della patria interessato al futuro di tutti, farà bene a prendere nota che il Cavaliere, che piaccia o no, è quello di sempre.

Questa è stata la sua forza, ora, se Monti lo deciderà, potrebbe rivelarsi la sua debolezza.

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