Berlusconi non vuole la Rai e Lorenza Lei ma le frequenze tv

ROMA – “Berlusconi non tradirà mai la signora Lei.., Berlusconi e Confalonieri hanno dato lo stop a Monti, la Rai non si tocca..”, questa la interpretazione che molti politici, anche del centro sinistra, e non pochi opinionisti hanno dato del mancato vertice da Monti e del rifiuto di Alfano ad affrontare la questione Rai.

In realtà non è andata così, nel cuore di Berlusconi non c’è affatto la signora Lei, ma sempre e solo Lui, inteso come Berlusconi medesimo e le sue famiglie. La chiave del mancato vertice non sta nella Rai, ma nel fallimento dell’incontro precedente tra Monti e Confalonieri.

Sul tavolo della richieste Berlusconi e soci hanno messo la concessione gratuita delle frequenze digitali, e la nomina di un presidente della Autorità di garanzia delle comunicazioni che “garantisca” la conservazione degli attuali equilibri e non si metta in testa di stimolare liberalizzazioni e concorrenza.

Non contenti vorrebbero suggerire la nomina di uno di quei giuristi, pochissimi per la verità, che hanno avuto il coraggio di firmare qualche appello a sostegno delle norme ad personam e delle leggi bavaglio.Insomma vorrebbero un presidente “Incappucciato ed imbavagliato”.

A quanto pare, almeno su questa materia, il presidente Monti avrebbe ascoltato e non condiviso, almeno per quanto riguarda l’autorità di garanzia vorrebbe nominare un economista dei media, una persona di sua fiducia che avrá il compito di ridurre lo “Spread” tra Italia ed Europa anche nel sistema della comunicazione e della raccolta pubblicitaria.

Il suo nome non lo conosciamo, ma il suo cognome sarà Concorrenza. Nulla di più provocatorio per le orecchie dei “Berlusconiani”, da qui la rottura, da qui le minacce.

La signora Lei, in questo caso, non c’entra nulla, se Berlusconi avrà garanzie sulle frequenze e sui soldi, la signora Lei sarà abbandonata al suo destino un secondo dopo e senza rimpianti.

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