Berlusconi, Silvio e Veronica: le contraddizioni del berlusconismo e il sogno della fine politica di Berlusconi

Il berlusconismo sarà la tomba politica di Berlusconi? È troppo presto per dirlo, ma non mi sento di accodarmi al coro di quanti hanno apprezzato la sua ultima esibizione a “Porta a Porta”.
La medesima decisione di mutare strategia e dare una drammatica dimensione pubblica a quella che aveva definito, appena qualche ora prima, «una dolorosa vicenda privata», lo ha reso simile ad uno dei tanti partecipanti a una delle puntate di “Amici”, programma di riferimento delle reti Mediaset.

Naturalmente c’è una differenza sostanziale tra Berlusconi e le comparse di un “Grande fratello”. Questi ultimi infatti sono ospiti pagati della piazza mediatica; il primo, al contrario, è il proprietario pagante.
Questa anomalia che all’estero chiamano ancora conflitto d’interesse, può contribuire a prolungare artificialmente un sogno e persino a rendere assai sfumato il confine tra la realtà e la finzione.

Dove sta allora il limite? In questo caso è rappresentato dalla signora Veronica che, dopo la prestazione televisiva del marito, dovrà scegliere se subire le velate minacce o se confermare le sue accuse, non solo «sulle minorenni», ma anche sulle eventuali bugie di chi avrebbe chiesto i voti impugnando anche la bandiera della moralità e della cristianità umiliata e offesa, per usare la prosa dell’integralismo, e riservando a sé stesso pratiche e atteggiamenti tipiche di un ateo non devoto.

Sino ad oggi il premier è riuscito a cavarsela ricorrendo alla teoria del complotto: «La signora è vittima di un complotto della sinistra». Una simile teoria fu assai in voga tra gli stalinisti quando avevano bisogno di eliminare quelli che rompevano le scatole e non accettavano le verità di regime. Per queste ragioni non si tirarono indietro neppure quando si trattò di colpire, e non solo simbolicamente, amici e parenti, figli e mogli comprese. Naturalmente, in tutti questi casi, la storia e la cronaca, anche quella giudiziaria, hanno dato ragione alle vittime.

I tempi, per fortuna, sono cambiati, ma anche in questo caso chi grida al complotto tenta disperatamente di cancellare la realtà. Pur di centrare l’obiettivo tenteranno di giocare tutte le carte possibili, a cominciare dalla “fucilazione mediatica” della signora Veronica, chiamata con una malcelata punta di disprezzo «la signora».

Tutto già risolto dunque? Non credo proprio, questa storia è solo all’inizio ed in questo programma televisivo Berlusconi dovrà condividere il set, nella finzione e nella realtà, con la signora Veronica. Per una volta la realtà potrebbe mangiarsi la finzione, prendendosi una clamorosa rivincita sul berlusconismo e sul suo inventore.

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