Boicottare Vallanzasca? I “cattivi maestri” sono altri

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 17 Gennaio 2011 - 13:17 OLTRE 6 MESI FA

Kim Rossi Stuart recita la parte di Vallanzasca

Come volevasi dimostrare, quando ci comincia a chiedere il boicottaggio di un libro o di un film, l’inizio è sempre noto, il finale assai meno.

Ieri vi abbiamo raccontato dell’assessore della giunta di destra che regge la provincia di Venezia, che vuole mettere al bando dalle biblioteche veneziane gli autori e gli scrittori che hanno firmato appelli per Battisti, oggi invece è arrivata la notizia di alcuni deputati della Lega che vogliono boicottare il film di Michele Placido dedicato alle sanguinose imprese del bandito Vallanzasca.

A loro giudizio, contrastato da quello di molti altri che il film invece lo hanno visto, la pellicola sarebbe una riabilitazione del bandito assassino e Michele Placido un cattivo maestro per i giovani.

Naturalmente non è in discussione il sacrosanto diritto a criticare chiunque e qualsiasi cosa, a partire da Bossi e annesse camice verdi, ma quello che non è accettabile è che si voglia passare dal piano della critica, anche la più corrosiva, a quella del boicottaggio, della messa al bando delle opere in odore di zolfo, come si sarebbe detto ai tempi della assai poco santa inquisizione.

Per di più stiamo parlando di un film che nessuno sarà obbligato a vedere, perchè al cinema si va solo per libera scelta e pure pagando il biglietto.

Quanto alla qualifica di cattivo maestro riservata a Michele Palacido, un autore che ha dato tante prove di grande sensibilità professionale ed umana, sarà forse il caso di essere più prudenti nell’uso delle parole, anche perchè di questi tempi i cattivi maestri risiedono altrove, promuovono feste e festini di ogni tipo, aggrediscono i giudici e le istituzioni, mancano di rispetto persino ai minorenni, mostrano i pochi muscoli restati i solo ai poveracci o agli operai di Mirafiori.

Se davvero il virus del boicottaggio dovesse prendere piede non dovrebbe essere difficile individuare altri e più credibili obiettivi.

Noi continueremmo ad essere contrari, ma gli apprendisti stregoni potrebbero essere travolti dalla ribellione di chi non ne può più di sentirsi fare le prediche da quanti, potendo, non esiterebbero far approvare una legge per l’abolizione dei dieci comandamenti.