“Fatti scopare”, “partito della gnocca”: il Pdl che non si indigna mai

Pubblicato il 7 Ottobre 2011 - 18:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Vai a farti scopare”. Con questa elegante espressione un signor onorevole parlamentare della maggioranza berlusconiana, ha apostrofato la collega Lucia Codurelli, del Pd, perché la signora, nel senso letterale del termine , aveva osato ribellarsi alle battute triviali e allo spettacolino di quart’ordine messo in scena d Berlusconi, dentro l’aula del parlamento, attorniato da un manipoli di fedelisimi spettatori, casualmente anche deputati della Repubblica.

La scenetta, duramente contestata dalla onorevole Codurelli, seguiva di poco il lancio del “partito della gnocca”, nuova creatura di un signore che ormai ha letteralmente perso il controllo di sé, ma che nessuno dei suoi ha il coraggio di mandare a quel paese.

I dissidenti debbono essere stati distrutti dalle molteplici cene alle quali hanno partecipato per decidere “il momento buono, il non oltre, il confine morale insuperabile”, forse saranno pronti al termine del prossimo ventennio.

Gli insulti rivolti alla parlamentare che protestava sono certo la spia non solo della arroganza e della maleducazione di alcuni, ma anche della disperazione di chi non potendo manifestare un briciolo di dignità davanti al padrone, non trova di meglio che mostrare i muscoli ad una signora che, giustamente, grida contro uno spettacolo che sarebbe stato considerato squallido persino nei vecchi teatrini dell’avanspettcolo, quelli bui e sordidi, in genere posti a pochi metri dalle stazioni , dalle caserme più affollate, dalle case d’appuntamento.

Quello che mi ha più colpito, tuttavia, non sono state solo le urla del selvaggio che ha urlato ” Vai a farti..”, ma la finta inignazione di chi ha urlato ” Non dire bugie..” al deputato Andrea Sarubbi quando si è alzato in aula per denunciare il tutto e ha fatto riferimento al linguaggio scurrile del presidente del Consiglio.

” Non dire bugie..”, urlava cianotico un fedelissimo, eppure quelle scene, quelle volgarità, quelle parole, stavano su tutte le agenzie, erano state ascoltate da decine di orecchie, nessuno le aveva smentite, neppure l’autore che, al contrario, era felicissimo di aver parlato di gnocca nel giorno delle prime votazioni sull legge bavaglio e dei funerali delle operaie a Barletta, forse neppure lo sapeva…

Più di lui dovrebbero fare orrore quelli che gridano ” Bugie, bugie..”, quelli che non si indignano mai, quelli che non chiedono la sua interdizione, quelli che ” non è ancora il momento buono..”, costoro non avrebbero esitazioni a partecipare entusiasti e belanti anche alla fondazione del ” partito della gnocca”, salvo dissentire, con le mani sulla bocca, nei corridoi e nelle sacrestie.

Esattamente come accadeva ai tempi del Duce, quello vero.