Frequenze tv: Monti non è più il nemico dei monopoli, qui comanda Berlusconi

Per una volta vorrei ringraziare la direzione e la redazione di Blitz, ormai tra i pochissimi che continuano a ficcare il naso in quanto accade o meglio non accade nel settore dei media.

Persino il più acceso tifoso del governo Monti dovrebbe avere il pudore di riconoscere che, almeno in questo campo, la cosiddetta “Agenda Monti” è ferma alla stessa pagina che ha segnato l’ultimo ventennio.

Eppure all’atto del suo insediamento il presidente, seccato da alcuni interventi in aula, aveva seccamente replicato, ricordando che, in Europa, si era guadagnato il soprannome di “Saddam” perchè considerato l’implacabile nemico dei trust, dei monopoli, degl oligopoli nel settore dei media.

Ci permettemmo di replicare, anche su Blitz, che presto, molto presto, avrebbe scoperto che, anche per Lui, sarebbe stato quasi impossibile replicare lo spettacolo in Italia, anche perché lo avrebbe salutato uno dei soci della nuova maggioranza.

Così è andata.

Il conflitto di interessi non ha segnato il passo, anzi!

Le autorità di garanzia sono state nominate con le vecchie regole.

Il governo della Rai, al di là delle quotidiane novene di ringraziamento dei principali quotidiani, è stato rinominato con la legge Gasparri.

La ex direttrice generale della Rai, signora Lei, è stata nominata amministratrice delegata della Sipra.

Da ultimo siamo sempre in attesa della pluriannunciata asta per assegnare le frequenze digitali.

Quando si farà? Come faranno a liberare le frequenze già assegnate gratis, questione sollevata, proprio su Blitz, da Paolo Gentiloni, uno dei pochi che non rinuncia a svolgere una funzione critica pur appoggiando lealmente il governo?

Quanto durerà la nuova istruttoria promossa dalla” nuova” Autorità di garanzia delle comunicazioni?

Chi disboscherà la giungla degli interessi e degli accordi di cartello Rai Mediaset?

Naturalmente ci auguriamo di essere smentiti al più presto e di poter assistere a veri e propri effetti speciali, alla rinascita del Monti castiga conflitti di interessi, ma, almeno per ora, continuiamo a coltivare il dubbio, e a non partecipare alle novene e ai cori di chi ha esaurito la sua funzione critica il giorno stesso della caduta “dell’odiato Berlusconi”….

 

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