Viva Geppi Cucciari

Geppi Cucciari con Gianni Morandi sul palco dell'Ariston (Foto LaPresse)

ROMA – Sappiamo di essere irrimediabilmente ” out”, datati, anzi preistorici, ma per noi il festival di Sanremo lo ha vinto Geppi Cucciari, una artista ironica, colta, intelligente, che, al termine del suo monologo, ha fatto apparire una gigantografia di Rossella Urru, ridando memoria alla comunità nazionale del sequestro di una giovane donna, avvenuto in Algeria, nello scorso mese di ottobre.

Di Lei si è quasi perso il ricordo, e le trattative per la sua liberazione proseguono tra mille difficoltà, anche perché quella zona, l’Algeria occidentale, è infestata da bande di ogni sorta. Nelle prossime ore sarà lo stesso presidente Napolitano ad incontrare i familiari che si stanno comportando con una dignità pari solo alla disperazione.

Geppi Cucciari lo ha fatto con garbo, con leggerezza, senza vestire i panni del tribuno o del predicatore, lo ha fatto perchè era giusto farlo e non per attirare i riflettori su di sè.

Ci fa piacere che queste parole siano state pronunciate a Sanremo, dove per giorni si sono confrontati e scontrati quanti volevano ” commissariare” Celentano e il ” Molleggiato” che invece voleva regolare i conti con Famiglia Cristiana e con l’ Avvenire.

Questo spettacolo non ci è piaciuto e per questo il nostro premio immaginario lo vogliamo assegnare a Geppi Cucciari , ai fratelli Taviani, e al regista Vicari,questi ultimi vincitori al festival del cinema di Berlino, per aver fatto risalire lo ” Spread” etico, culturale e civile dell’Italia intera.

 

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