Le burle di Brunetta e i maggiordomi che le pubblicano in prima pagina

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 26 Gennaio 2010 - 20:57| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA


Conosciamo da tanti anni il ministro Brunetta e, almeno per una volta, vogliamo spezzare una lancia a suo favore.

Chi lo conosce, infatti, sa che Brunetta è un abilissimo burlone e che, ispirandosi al capo e maestro Berlusconi, ha perfettamente capito come funziona il circuito mediatico e in particolare quello televisivo.

Il circo, come ogni circo che si rispetti, ha bisogno ogni mattina di una certa quantità di carne da consumare e puntualmente il ministro lo rifornisce, sotto forme di carne di bufala, o meglio di bufale, trattandosi di notizie.

Una mattina si inventa i fannulloni, un’altra i tornelli, un’altra ancora l’obbligo di cacciare i diciottenni da casa e infine il trasferimento di una parte delle pensioni dai padri ai figli.

Lui ci prova, ma nessuno sarebbe obbligato ad abboccare e a amplificare le bufale al pascolo, invece no! Lo scherzo brunettiano viene preso sul serio, si moltiplicano gli editoriali, litigano i ministri, si indigna l’opposizione, intere trasmissioni pomeridiane sono dedicate agli adolescenti scacciati da casa, con tanto di lacrime dei genitori…

Altrove scherzi simili, per di più fabbricati da un ministro, sarebbero liquidati con qualche breve di cronaca, nel peggiore dei casi il presidente del Consiglio lo sostituirebbe senza tanto clamore e non susciterebbe neppure proteste. La colpa, tuttavia, non è solo sua, il suo capo fa così da sempre e, potendo disporre di quasi tutte le tv, riesce pure a far credere che gli asini possano volare. La colpa principale, in questo caso, è di chi dovrebbe fare il giornalista e cestinare le panzane, e magari verificare i nessi tra le parole e le cose, la fattibilità delle proposte, e non prestarsi ad essere un megafono puro e semplice del potente di turno.

Sarà una casualità ma, al termine di questa campagna mediatica studiata a tavolino, il ministro Brunetta, in pieno accordo con il presidente editore, ha annunciato la sua candidatura a sindaco di Venezia.

Come farà a conciliare, se eletto, l’attività di ministro e di sindaco? I maggiordomi travestiti da giornalisti non hanno ritenuto di fargli questa domanda, forse per non disturbare…

Per queste ragioni non ci sentiamo di lapidare, neppure simbolicamente, il ministro Brunetta, le sue bufale se non trovassero obbedienti villici non riuiscirebbero neppure ad uscire dai recinti della tenuta di famiglia.