Piero Pelù, attacco a Matteo Renzi. Le note stonate non sono solo le sue

Le note stonate non sono solo quelle di Piero Pelù
Piero Pelù

ROMA – Non conosco, politicamente parlando, Piero Pelú e nulla so dei suoi rapporti passati e presenti con Matteo Renzi.

Se devo essere sincero non mi ha neppure appassionato il suo comizio dal palco del primo maggio a piazza San Giovanni. La banalizzazione dei progetti della P2, per altro piú viva che mai, serve solo a trasformare in burletta qualcosa di maledettamente serio.

Allo stesso modo questo continuo inveire contro gli 80 euro promessi da Renzi rischia di non essere compreso né apprezzato da chi, negli ultimi anni, non ha mai visto un solo euro in più nella busta paga.

Tutto ciò premesso, trovo invece singolare che chi, nel centro sinistra, apprezzava canzoni, film, satira e battute contro Berlsconi, si indigni ogni qual volta gli stessi toni vengono usati contro il nuovo governo.

Giusto e sacrosanto rispondere, anche duramente, alle critiche ritenute ingiuste o alle eventuali diffamazioni, ma sarebbe il caso di evitare le invocazioni rivolte alla commissione di vigilanza sulla Rai o alla Autorità di garanzia delle comunicazioni, affinché assumano gli “Opportuni provvedimenti”.

Le stesse parole, a parti rovesciate, le usavano i berlusconiani. Quello che non piaceva allora, non sará il caso di apprezzarlo oggi.

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