Le Maldive e l’antipolitica da operetta

Uno scorcio delle Maldive (Lapresse)

ROMA – Alcuni ricchi signori italiani che stavano alle Maldive si sono indignati perché nei loro resort soggiornavano anche Schifani, Rutelli, Casini…

Gli indignati vacanzieri hanno subito informato la rete di questa “mascalzonata” della casta e l’urlo della la vendetta si è subito alzato nei cieli dell’Italia e delle Maldive.

Dal momento che non abbiamo simpatia alcuna per la malapolitica e che voteremo senza incertezza alcuna tutti i tagli che saranno proposti a cominciare da quelli relativi alle retribuzioni dei parlamentari, vogliamo dire con altrettanta chiarezza che non sopportiamo neppure l’antipolitica da operetta di chi, da cittadino elettore, ha condiviso tutte le porcherie del ventennio.

Abbiamo un grande rispetto per gli indignati che si sentono tartassati, che stanno sul fondo della scala sociale, che non vedono futuro alcuno né per loro, né per i loro familiari, questi hanno davvero il diritto di alzare la voce, di maledire lo spreco, il privilegio, l’abuso di potere e di funzione.

Ancor più lo hanno quelli che non hanno mai accettato che la Costituzione fosse considerata carta straccia, che i Cosentino sedessero nel governo, che i condannati stessero in Parlamento, che si arrivasse a votare per scagionare un vecchio signore costretto nel cuore della notte a telefonare in Questura, pur di salvare dal carcere la giovane nipote minorenne del presidente Mubarak.

Tra quelli che oggi si indignano ci sono anche quelli che non solo hanno taciuto, ma hanno persino battuto le mani ad ogni norma ad personam, ad ogni norma bavaglio, ad ogni nuova tassa decisa dai precedenti governi.

Per costoro non ho rispetto alcuno, alcuni di loro vorrebbero persino vietare l’ingresso ai politici nei loro negozi, per quanto mi riguarda non vorrei entrarci neppure per sbaglio.

Speriamo che il governo e il presidente della Camera portino subito in votazione i tagli già annunciati, così sarà possibile vedere come voterà ciascuno di noi con tanto di faccia, di nome e di cognome.

Poi finalmente potremo tornare discutere e anche a dividerci sulla patrimoniale, sulla asta per le frequenze, sui cacciabombardieri, sul mercato del lavoro, sulla drastica riduzione del numero dei parlamentari…

Vedremo cosà farà ciascun parlamentare, ciascun partito, ciascuna corporazione, anche quelle che ora di nascondono dietro il cappuccio della mala politica e della antipolitica senile, sperando così di farla franca e buttandola, come si usava dire un tempo, “in politica” e in caciara.

Far finta che tutto cambi, affinché nulla cambi, più o meno queste le parole del principe di Salina nel romanzo “Il Gattopardo”, e di gattopardi in giro ce ne sono davvero tanti, anche alle Maldive.

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