La Camera dei Deputati, con voto segreto, ha respinto tutti gli emendamenti relativi alla cosiddetta parità di genere e alla alternanza donna uomo nella composizione delle liste, le “quote rosa“.
Su questo tema, come è noto, esistono posizioni diverse e tutte legittime, quello che sconcerta è che, almeno a parole, esistesse una larga maggioranza e dal segreto delle urne ne sia uscita una di segno opposto.
Dal momento che sulla carta, Pd e Sel dispongono, da sole, di una larga maggioranza, non ci vuole una grande fantasia per dedurne che parte del Pd ha deciso di affossare la proposta.
Qualcuno ha evocato l’agguato dei 101 che cecchinarono Romano Prodi, ma probabilmente, i congiurati non sono gli stessi.
A votare contro sono stati sia coloro che non condividevano il merito, sia quanti temevano e temono che qualsiasi modifica non concordata con Berlusconi, possa far tracollare l’intesa.
Che piaccia o no questa è la strada scelta da Matteo Renzi e questa sarà percorsa a qualsiasi costo.
A quanti oggi fingono di meravigliarsi per questo voto, vorremmo inviare l’editoriale scritto di Blitzquotidiano, dedicato agli emendamenti relativi a ineleggibilità e conflitto di interessi, respinti la scorsa settimana.
Quel voto non ha avuto neppure l’onore di una breve in cronaca, tranne qualche isolatissima eccezione.
Pur di non far saltare l’intesa con Berlusconi hanno deciso di respingere qualsiasi emendamento e di rinunciare persino a definire la lista delle ineleggibilità, nonostante gli impegni pubblici e le dichiarazioni roboanti.
“Non é questo il momento, faremo una dura legge sul conflitto di interessi piú avanti..”,
ha tuonato in aula il deputato del Pd di turno.
Le stesse parole le avevamo sentite un ventennio fa!
Auguriamo a Matteo Renzi e, soprattutto all’Italia, di non dover assistere alla replica dello stesso spettacolo.
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