Rai non par ma impar condicio

Trenta anni fa il professor Vittorio Bachelet veniva assassinato dalle brigate rosse, mentre scendeva le scale della facoltà di legge a Roma.

Quella immagine ha rappresentato e rappresenta uno dei simboli di quella stagione atroce e violenta.

In questi giorni le istituzioni, l’università, gli allievi di allora hanno ricordato il professore che fu un appassionato costruttore di democrazia e un grande studioso della costituzione repubblicana.

La  Rai aveva deciso di ricordarlo con uno speciale che avrebbe dovuto essere trasmesso all’interno degli spazi dedicati alle rubriche religiose, anche per sottolineare il ruolo svolto da Bachelet nella comunità cattolica: di questo speciale, tuttavia, non è restata traccia e all’ora prevista un imbarazzatissimo conduttore ha annunciato che il programma non sarebbe stato trasmesso e comunque “facciamo un bell’applauso ad un grande italiano..”.

Cosa sarà mai accaduto? All’ultimo istante, ma sarà davvero così?, un solerte funzionario si sarebbe accorto che dentro il programma era inserita una intervista al figlio del professore, Giovanni, attualmente deputato del P.

In Rai, presi dal terrore, hanno cosi deciso di sopprimere tutto lo speciale per non violare la par condicio. Sì, avete capito bene: per non violare la par condicio. Con chi avrebbe dovuto sostenete il contraddittorio Giovanni Bachelet? Forse con le brigate rosse? Come mai nessuno si è accorto prima di questa eventuale violazione? Chi ha deciso questa oscenità? Sono stati coinvolti il presidente e il direttore generale? Possibile mai che censura e autocensura abbiano ormai raggiunto questi livelli?

Se davvero gli anonimi funzionari della Rai sono così terrorizzati dalla par condicio, perché non hanno aperto bocca di fronte ai quintali di esternazioni che gli esponenti del governo stanno rilasciando ai microfoni della Rai per esprimere solidarietà e rispetto nei confronti del potentissimo amico Guido Bertolaso e e per ingiuriare,  senza contraddittorio alcuno, i suoi giudici?

Altro che par condicio, anche questo episodio conferma che in Italia funziona sempre e soltanto l’impar condicio, quella che esalta i potenti e umilia tutti gli altri, persino i morti ammazzati.

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