Rai, Pd e Beppe Grillo: una convergenza possibile

Rai, Pd e Beppe Grillo: una convergenza possibile
Rai, Pd e Beppe Grillo: una convergenza possibile

ROMA – Nei giorni scorsi, proprio su Blitz, avevamo ipotizzato una possibile convergenza tra Pd,Sel e 5 Stelle sulla riforma della Rai. Non sappiamo se davvero questa ipotesi prenderà mai corpo, ma sicuramente i segnali di fumo non mancano.

Renzi si era detto disponibile ad ascoltare Grillo proprio sulla Rai. Grillo ha dato un segnale di ascolto e di apertura. Solo tattica o qualcosa in più? Difficile dirlo

Renzi ha bisogno di non restare abbracciato al solo Berlusconi, Grillo sa che deve uscire dall’angolo; i due non si fidano, ma qualche mossa dovranno pure intrecciarla sul ring della politica.

La Rai potrebbe essere l’occasione buona, come è già accaduto per i componenti del Consiglio superiore della magistratura.

Renzi ha annunciato di voler ridurre a 5 il numero dei consiglieri di amministrazione della Rai, di voler superare la Legge Gasparri, di voler sottrarre la fonte di nomina a governi e partiti, riducendo ruolo e funzione della stessa commissione parlamentare di vigilanza.

Nella loro proposta di legge i 5 Stelle, pur introducendo il principio della presentazione pubblico delle candidature alla Autorità di garanzia delle comunicazioni ed un successivo sorteggio degli idonei, concordano sulla riduzione a 5 consiglieri, sopprimono la commissione di vigilanza, indicano un percorso compatibile con quello indicato da Renzi.

Nella stessa direzione va anche il progetto presentato da Sel, da Vincenzo Vita e da alcuni parlamentari del Pd, da Sandra Zampa a Pippo Civati, progetto che, forse più degli altri, apre decisamente alla rappresentanza delle migliori professionalità del settore dell’audiovisivo, dell’informazione, della cultura e della ricerca

Se il governo, nella sua proposta, darà seguito alle parole di Renzi, esistono tutte le condizioni per arrivare ad una sintesi tra queste proposte e definire così un calendario dei lavori celere con l’obiettivo di approvare la legge entro il mese di giugno.

Naturalmente resta da scontare la prevedibile opposizione dell’ex cavaliere che difenderà a spada tratta la legge Gasparri e,soprattutto, cercherà di impedire qualsiasi innovazione che possa sfiorare il suo conflitto di interessi, a cominciare da eventuali nuove normative anti trust.

Mai come in questo Parlamento esistono i numeri per portare alla approvazione sia la nuova legge sulla Rai, sia quella sul conflitto di interessi.

Nelle prossime settimane si aprirà una partita, di grande interesse politico, il risultato finale dipenderà da Renzi, ma anche dai suoi oppositori, da Grillo a Vendola, che potrebbero, a partire dalla Rai, chiudere definitivamente la stagione segnata dal cosiddetto Patto del nazareno, ovviamente scritto con la minuscola.

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