Giuseppe Turani: Italia, la grande malata d’Europa

Giuseppe Turani:  Italia, la grande malata d'Europa
Il grafico pubblicato da Mediobanca

ROMA – Draghi deve lasciar rivalutare l’euro perché noi non saremmo in grado di sopportare un rialzo dei tassi. A scriverlo è Giuseppe Turani in un articolo dal titolo “Italia, la grande malata d’Europa” pubblicato su Uomini & Business: 

“I recenti sgarbi (pesanti) di Macron all’Italia hanno indotto qui da noi un po’ di patriottismo: gli faremo vedere chi siamo.

Sarà bene calmarsi subito. La R&S di Mediobanca ha appena pubblicato il suo rapporto sulle grandi imprese, da cui si apprende che non ne abbiamo più: la Fiat (ora Fca) è diventata olandese, la Pirelli cinese.

Inoltre le nostre grandi aziende superstiti (Eni, Enel, ecc.) sono molto piccole rispetto ai concorrenti tedeschi, francesi e inglesi. Insomma, non siamo i numeri uno, forse nemmeno i numeri due. Quindi, se abbassiamo le ali, è meglio. La nostra pretesa, a volte circolata anche a sinistra, di “insegnare all’Europa” come si fa, è un  po’ assurda, visto che proprio non siamo i primi della classe.

Ma c’è di peggio. Scorrendo i vari report che arrivano da banche e istituzioni finanziarie, ho recuperato questo bel brano sulla finanza nel mondo, che si commenta da solo:

“L’Europa, dal canto suo, ha da preoccuparsi della Grande Malata, l’Italia, che è ora in convalescenza ciclica ma resta un punto di domanda politico e l’anello debole nel caso di una nuova recessione globale. L’Italia può assorbire una non eccessiva rivalutazione dell’euro perché parte da un surplus delle partite correnti del 2 per cento, ma farebbe più fatica ad assorbire un rialzo dei tassi di policy, che la costringerebbero a una politica fiscale restrittiva per compensare il maggiore costo del debito, una soluzione rischiosa. La debolezza italiana induce quindi la Bce a cedere sull’euro, permettendone la rivalutazione, ma a cedere il meno possibile sul Qe e sui tassi sotto zero””.

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