Governo (Conte Bis) obbligato con partner sbagliato Governo (Conte Bis) obbligato con partner sbagliato

Governo obbligato con partner sbagliato

Governo (Conte Bis) obbligato con partner sbagliato
Giuseppe Conte in una foto Ansa

ROMA – Governo obbligato, obbligati a fare un governo. Ma è un obbligo che impone di scegliere tra la classica padella e la classicissima brace.

Il governo si è obbligati a farlo. Obbligati non tanto dalla incauta mossa di Salvini che ha buttato giù il governo che c’era. Obbligati a fare un governo perché quello dove Salvini avrebbe i “pieni poteri” chiesti all’elettorato sarebbe un governo che porta l’Italia a mangiarsi, anzi a bruciare i suoi risparmi.

Salvini ha lavorato su due ipotesi politiche. La prima: ondata sovranista nelle elezioni europee e quindi mano libera all’Italia per far debito. Ipotesi infondata (i sovranisti non sottoscrivono i debiti altrui, il prima noi in economia lo applica ciascuno sovranista). Ipotesi comunque che non si realizza: i sovranisti non sfondano, non sono maggioranza e neanche minoranza di blocco in Europa. Quindi il liberi tutti di far debito in Ue già da maggio non c’è.

Seconda ipotesi su cui lavorava Salvini: nessuno avrà cuore, coraggio e spudoratezza per far governo senza e contro di me. Ipotesi sbagliata: Salvini alla grande partita di poker chiama come suol dirsi “i resti”, cioè si gioca tutta la posta quando liquida il governo Conte e si aspetta che tutti gli altri “passino” e gli lascino tutte le fiches sul tavolo. Ora Salvini ha la faccia di chi al suo mi gioco tutto vede gli altri venire a vedere. L’incredulità, il disorientamento, lo stupore. Salvini aveva in mano un full d’assi, gli altri una coppia di sette. Salvini si è giocato “i resti” sicuro del full, gli altri hanno fatto quattro sette in fila.

Avesse comunque vinto e ritirato la posta, Salvini avrebbe (lo diceva e lo dice lui) portato l’economia e la finanza italiane a costeggiare il default. Costeggiarlo senza mai raggiungerlo, questa la strategia di Salvini. Costeggiarlo facendosi pagare il debito da altri. Ancora una volta: la certezza di potersi giocare “i resti” mettendo in fuga ogni altro giocatore.

Per questo fare un governo dove Salvini non fosse il padrone e soprattutto il timoniere era obbligato. Per non andare pesantemente a rimetterci. Rimetterci in soldi e soldoni.

Ma il governo obbligato nasce con il partner sbagliato. Partner sbagliatissimo per il Pd è M5S. Al netto della capricciosa fanciullezza politica di Di Maio e della retorica cervellotica della piattaforma Rousseau (50 mila che decidono per tutti), M5S è geneticamente, programmaticamente, culturalmente a-governativo. Per M5S scegliere se fare A o B è comunque e sempre dilaniante, c’è sempre un comitato di popolo anti A o anti B. Non appena e se appena governa, M5S si divide, contorce, blocca. L’idea di interessi diversi e contrastanti ma comunque legittimi e degni da mediare o porre in sequenza o in scala di priorità, cioè il governare, è aliena ad M5S. Per loro il popolo è uno, una la soluzione, uno l’interesse “buono”.

E poi fare un governo con Di Maio che questo governo col Pd è per lui come una purga…M5S il partner sbagliato per il Pd.

E Pd partner sbagliato per M5S. Basta guardare i programmi del governo che si va a fare. Disarmante, disperante la lettura dei “punti”: più lavoro per tutti, meno tasse per tutti, economia verde e non inquinante tutta e domani, più soldi per scuola, sanità, regioni…Il solo avvicinarsi tra M5S e Pd libera nel Pd, anzi scatena nel Pd la sua immutata vocazione a predicare e praticare distribuzione delle risorse senza mai porre la fastidiosa questione del come produrre le risorse.

Governo obbligato con partner sbagliato, non sarà un buon governo. Potrà aspirare a non essere però il peggiore dei governi avuti finora. Potrà arrivare secondo nella classifica dei governi peggiori. Il primo in classifica, il peggiore, è e resta quello di Conte, Salvini e Di Maio. Niente di più, d’altra parte Conte, non a caso, è ancora lì.  

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