X

Grecia, fine del calvario: ora però serve un Paese moderno

di Alberto Francavilla |17 Agosto 2015 9:17

Grecia, fine del calvario: ora però serve un Paese moderno (Foto Ansa)

ROMA – Giuseppe Turani ha scritto su Uomini & Business un articolo intitolato “Grecia/Fine del calvario“. Secondo Turani gli accordi (tra governo Tsipras e creditori) sono stati presi. Adesso il difficile sarà realizzarli: bisogna costruire un paese moderno. BlitzQuotidiano vi propone l’articolo integrale:

Siamo finalmente arrivati al termine del lunghissimo, e in certi momenti drammatico,calvario greco? Sembrerebbe di sì. Salvo impennate dell’ultima ora, tutto dovrebbe scorrere verso la firma dell’accordo. Atene fa le riforme richieste e da Bruxelles, Francoforte e forse anche da Washington arrivano i soldi per far ripartire il paese. Anzi, la Grecia è già ripartita. Uno dei migliori risultati di crescita di tutta Europa.

Nel secondo trimestre la sua crescita è stata dello 0,8 per cento sul precedente. La Germania ha fatto solo lo 0,4, noi lo 0,2 e la Francia addirittura zero.

Tutto a posto allora? Champagne per Tsipras, ma anche per la signora Merkel che ha tenuto duro e per la troika, che sta assistendo la Grecia nel suo nuovo percorso.

No. E’ bene essere prudenti ancora per un po’.

Il perché è molto semplice. In base agli accordi la Grecia si è impegnata a fare una specie di rivoluzione, che ostinatamente non aveva fatto negli ultimi trent’anni: far pagare le tasse, alzare l’età pensionabile, ridurre gli sprechi e l’immenso settore pubblico.

Tsipras, dopo la ribellione iniziale (sfociata nel famoso referendum contro l’Europa), ha capito di non  avere in realtà alternative e ha firmato tutto quello che gli hanno sottoposto pur di ricevere i soldi e consentire così ai suoi concittadini di vivere una vita normale.

Ma fare tutte quelle cose che Tsipras si è impegnato a fare significa imprimere alla società greca una svolta di 180 gradi, una vera e propria inversione di marcia.

Per adesso anche il Parlamento greco sembra convinto che questa sia la strada giusta. E infatti tutto viene approvato nel giro di poche ore e senza grandi discussioni.

In realtà, disegnare un’altra Grecia, più normale, più vicina agli standard europei, sarà un cammino lungo e non così semplice. Quanta fatica si faccia a riammodernare un paese lo sappiamo bene noi italiani, che oscilliamo continuamente fra uno stato di tensione politica e uno di tensione economica. Solo che noi, per ora, viviamo questo processo come una vicenda interna, che un po’ va avanti e un po’ indietro.

In Grecia sarà tutto più difficile perché il cambiamento dovrà avvenire, senza ritardi e senza sbavature, sotto l’occhio severo della troika e sotto quello ancora più severo della Germania della signora Merkel, sempre meno indulgente nei confronti dei vizi mediterranei.

Scelti per te