Come era prevedibile i primi giorni del Green Pass obbligatorio per sedersi e mangiare al chiuso nei ristoranti sono stati un mezzo fallimento. Un fallimento dal punto di vista dei controlli, perché non si capisce ancora se chi lavora nei ristoranti deve controllare il Qr Code dei clienti, oppure se si va a fiducia in attesa di controlli random delle forze dell’ordine. Ma questo si sapeva. Quello che invece non si sapeva (oppure si è fatto finta di niente) è che molti ristoranti, per un assurdo paradosso, fanno discriminazione.
Green Pass ristoranti? Quasi meglio non dire di averlo…
Come discriminazione? Ci sono ristoranti che al momento della prenotazione vi chiedono se avete il Green Pass. Ce l’avete? Allora vi facciamo accomodare dentro, che in estate, in vacanza al mare, non è proprio il massimo. Chi ci vuole stare dentro, magari al caldo con le pale del ventilatore sul soffitto? Perché? La risposta è ovvia (ma chi ci aveva pensato?): se vi accomodate all’aperto poi togliete posti a chi il Green Pass non ce l’ha. Quasi quasi quando si prenota un ristorante conviene non dire di avere il Green Pass…
I ristoranti devono lavorare…
Come è giusto che sia, in piena stagione turistica i ristoranti devono fare soldi dopo mesi di chiusure. Tutto giusto. Ma per i tavoli all’aperto come funziona? Occupati solo da persone senza Green Pass? Suona strano. Se prendiamo tutti i ristoranti d’Italia con tavolini all’aperto occupati solo da senza Green Pass, verrebbe fuori che oltre la metà della popolazione non si è vaccinata. E invece è il contrario. Quindi? Qualcuno ha già capito e fa finta di non averlo per stare in terrazza o sul mare a cena?
Immaginate queste due scene. La prima: i vaccinati dentro, al caldo, vicino il bagno o la cucina magari. I non vaccinati fuori, al fresco, sul mare o in piazza all’aperto. La seconda. Un cameriere si avvicina al tavolo di un cliente con il Green Pass che sta mangiando all’aperto e gli fa: “Scusi signore, è arrivato un no Green Pass, dovremmo liberare il tavolo”. Un assurdo paradosso, ma forse neanche tanto assurdo.