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Deludente Giarda: spending review senza regioni, sanità e info al centro

di Marco Benedetto |13 Marzo 2012 11:59

Il ministro Piero Giarda è persona seria. Non spara notizie sensazionali per far fare i titoli ai giornali. Ma la sua intervista al Corriere della Sera del 12 marzo, ha deluso. Peccato, perché era  molto attesa: doveva dirci dove stiamo andando con la tanto citata spending review per valutare l’efficacia e l’efficienza della spesa, volano strategico per il rilancio del paese tramite una migliore spesa pubblica.

Ecco perché trovo deludenti le parole di Giarda.

1) Giarda fa riferimento solo alle amministrazioni centrali. Non comprende nella review i settori che negli ultimi dieci anni sono stati al centro dei maggiori aumenti di spesa, le regioni con la sanità, dimenticando che proprio il Ministero dell’Economia ha una leva formidabile per condizionare i comportamenti di queste: i trasferimenti statali.

2) La Consip. Chiamata a giocare un ruolo con le sue competenze informatiche, la stazione appaltante centralizzata del Ministero viene evocata solo per una eventuale e non meglio specificata “progressiva estensione della centralizzazione” che procede a rilento. Ora se sappiamo una cosa è che di centralizzazioni ce ne possono essere di due tipi. Centralizzazione degli appalti in mano alla Consip, politicamente non fattibile e dannosa per le piccole imprese, provata 10 anni fa (ne ero presidente allora e ne facemmo tante di cose, molto innovative e intelligenti, ma i danni alle PMI in molti casi ci sono stati ed è bene non ripetere quell’esperienza). Centralizzazione dell’informazione sugli appalti di tutta Italia, come in Corea, dove ogni stazione appaltante fa la sua gara senza delegarla alla Consip, ma usando la piattaforma Consip così da avere tutte le informazioni per fare confronti e fermare gli sprechi.

3) E se qualcuno potesse sospettare che il ministro non avesse in mente il ruolo chiave dell’informazione basta rileggere la risposta di Giarda alla domanda più importante dell’intervistatore Enzo Marro. La domanda era: possiamo avere l’informazione voce per voce di cosa compra la P.A. così che si possa verificare? la risposta del ministro che in tutti questi mesi ha dovuto pensare alla spending review è stata: “è una buona idea, ci penseremo”. Nessun riferimento all’uso delle tecnologie abilitanti che tanti Paesi hanno già utilizzato per identificare sprechi e trovare risorse per lo sviluppo. Altro che tassisti, pensioni o articolo 18. Cadono le braccia.

Cadono le braccia sì, ma non la nostra convinzione che le cose si possano e si debbano fare. Ripetendo fino alla nausea le stesse cose fino a quando non si accorgeranno della bontà di questi nostri argomenti semplici semplici.

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