La Greta Thunberg che non piace ai No Tutto d’Italia. Infatti su di lei stavolta “assordante silenzio” verde

Greta Thunberg, stavolta non piace. Non piace all’intero mondo dei No Tutto in Italia. Impegnatissimi a fermare rigassificatori, termovalorizzatori, trivelle in mare e in terra, impianti fotovoltaici, navi, piattaforme e tubi…i No Tutto si devono essere sentiti pugnalati alla schiena. Ma come, la santa mandata i missione dal cielo a salvare il pianeta, la Giovanna d’Arco dell’habitat sostenibile mandata a sbattere in faccia ai potenti del mondo la loro insostenibile inazione, la Che Guevara e insieme Gandhi dell’ecologia dice che meglio un nucleare oggi che un carbone domani? Greta e nucleare parole pronunciate insieme: sacrilegio, profanazione, tradimento, bestemmia, blasfemia! Sulla Greta stavolta meglio, molto meglio praticare quello che gli ambientalisti senza se e senza ma chiamano spesso con disdegno “assordante silenzio”. E infatti non una parola, non una piega e neanche troppe righe di giornale o secondo di telegiornale. Stavolta il silenzio è verde. Non una censura no, ma orecchie da mercante sì e anche un po’ parecchio mettere a tacere.

Il tabù del Né Questo Né Quello

Una Greta da tacere, da tacere perché ha violato il tabù fondante e fondativo e fondamentale dei No Tutto d’Italia. Esistono per il No Tutto, è la loro ragione di vita, vita politica e vita di gruppo e territorio. E’ la loro fede e rivelazione e missione e avvento il No Tutto. Mica solo i Bonelli e i Conte (quando è all’opposizione). Sul No Tutto un bel po’ di politica ci campa, ma il No Tutto è una forma dell’anima, una disposizione della mente, una categoria dello spirito, una religione neanche tanto laica. Ed ora Greta Thunberg (tu quoque…) viene a dire che la Terra è rotonda. Viene a dire che l’energia per fare andare avanti l’umanità, qui e oggi, da qualche parte deve venire.

Se non dal petrolio, non dal gas, non dal carbone, non dal nucleare, non dai pozzi, non dai giacimenti, non dalle dighe, non dalle centrali, non dalle foreste di pale eoliche, non dalle distese di pannelli fotovoltaici…allora l’energia non viene, non c’è. I sacerdoti del no nukes impallidiscono, Greta ha detto l’ovvio ma l’ovvio smentisce la liturgia, destabilizza il clero: ha detto che la Terra gira intorno al Sole, ha detto che qui e ora spegnere le centrali nucleari è sbagliato. Sarò mica posseduta da un demone delle multinazionali la Greta che dice che una fonte sufficiente di energia qui e oggi deve esserci? Per ora meglio il “silenzio verde”, a solo nominarlo si rischia di fare un favore al demone.

Gestione cookie