Eterogenesi dei fini si dice quando, non volendo o volendo tutt’altro, finisci con la tua azione a dar vita a qualcosa che era appunto tutt’altro dalla tua volontà. Quella dei sindacati, e un particolare della Cgil, verso l’umore e il sentire No Vax è eterogenesi dei fini? Fino a un certo punto. Il fine dichiarato dei sindacati è il tampone gratis per chi vuole andare a lavorare munito di tampone negativo e non di Green Pass che attesta vaccinazione. Gratis non può essere mai, qualcuno dovrà pur pagarlo. Ad essere onesti occorrerebbe dire: tamponi pagati dallo Stato, quindi dai contribuenti.
Pagati dallo Stato perché e per chi
Tamponi non gratis ma pagati dai contribuenti ma perché e per chi? Di certo per chi per motivi medici non può vaccinarsi. Qui non ci piove, il tampone pagato dallo Stato al cittadino che non può vaccinarsi è elementare dovere. Ma per chi non vuole vaccinarsi? Un tampone ogni due giorni per andare a lavorare chi se lo fa, chi ha voglia di farlo? Chi lo pretende? Fatti salvi i non vaccinabili, il tampone al posto del vaccino lo vogliono gli anti vaccino ai vari gradi del loro essere anti e contro.
Tamponi al posto del vaccino
Tamponi al posto del vaccino è l’argomento e la rivendicazione comune di chi, a vario titolo, rifiuta la vaccinazione. Dal punto di vista clinico e medico è come esigere termometro al posto dell’antipiretico e dire che hanno lo stesso effetto. Il tampone misura per così dire la febbre del contagio, il vaccino il contagio lo abbassa. Però i sindacati vogliono il tampone “sindacalmente” equiparato al vaccino. In questo modo offrono, anzi esigono, una protezione sindacale alla condizione sociale, culturale ed economica dei No Vax.
Salvini e Landini
Tamponi gratis, cioè pagati dai contribuenti, è la richiesta anche di Salvini. Anzi è difficile dire chi l’abbia concepita e avanzata per primo, probabilmente Landini segretario Cgil prima ancora di Salvini leader della Lega. Il tampone gratis per chi non si vaccina è la trincea di Landini e Salvini uniti nella lotta. Lotta a chi, a cosa? Al Green Pass? No. Sia pure in maniera diversa sia Salvini che Landini accettano il Green Pass (Landini con più decisione e meno ambiguità di Salvini). Lotta allora al vaccino? No, sia Salvini che Landini sono senza dubbio pro vax e vaccinati. Allora uniti nella lotta per cosa? Per l’omaggio, il tampone omaggio che è omaggio politico e sociale a chi non si vaccina.
Omaggio all’iscritto e omaggio all’elettore
Perché Salvini e Landini sentono la necessità e l’opportunità di questo omaggio a chi non si vaccina? Perché nella visione e cultura della cittadinanza corporativa in cui entrambi vivono e operano un iscritto No Vax al sindacato, meglio un membro No Vax di una corporazione da rappresentare vale per il sindacato più di un cittadino vaccinato sì ma che è fuori dal cerchio. Per il sindacato uno del “suo” popolo merita l’omaggio del tampone pagato da un cittadino altro da quelli che il sindacato tutela.
Analogamente per Salvini un elettore No Vax, incidentalmente No Vax ma strutturalmente della “sua” area di opinione voto, merita copertura, protezione e tampone omaggio pagato da chi conta meno: il cittadino elettore magari vaccinato ma comunque strutturalmente votante altra e diversa area politica. Eterogenesi dei fini l’omaggio di un tampone ai No Vax? Davvero la cittadinanza corporativa non voleva e non vuole dare una agli anti vaccino e le succede per caso di finire per farlo?