Al porto di Bari hanno registrato il record d’imbarchi, per la Grecia, il Montenegro, la Croazia…ma soprattutto per l’Albania. Se ne sono accordi a migliaia, decine di migliaia gli italiani: l’Albania è oggi la vacanza più intelligente. Non intelligente nell’accezione pseudo colta di qualche decennio fa, no, intelligenti nel senso che oggi l’Albania presenta ed offre il miglio mix vacanze sul mercato.
E’ vicina, facilmente raggiungibile, ha un mare splendido e pulito, costa poco o pochissimo. Lo stesso mare della Croazia a un terzo dei prezzi croati. Lo stesso mare della Grecia con un decimo della folla di turisti che c’è in Grecia. E anche quel sapore di natura ancora non occupata dagli insediamenti umani. E ancora quell’aura se non di avventura e di proibito di certo di non banale. Non a caso gli albanesi hanno aperto al turismo l’isola di Saseno. Saseno, nella baia di valona, 3.600 tra bunker e postazioni sotterranee. Era l’isola fortificata del regime comunista. Un regime che temeva sia l’attacco della Nato che quello dell’Urss. Un regime paranoico che si barricava.
E ora l’isola, in attesa di diventare un resort, è un’avventura addomesticata nel recente passato, un piccolo viaggio nel tempo con tappa di ristoro nel mare. E’ arrivata dunque anche l’Albania a farci concorrenza nel bacino del Mediterraneo, farci concorrenza in campo turistico. Tutti i paesi balcanici con affaccio sul mare praticano prezzi inferiori a quelli italiani. E non hanno sviluppato una accoglienza di “rapina” per cui il turista va pelato appena se ne presenta l’occasione. La Grecia e la Turchia hanno il mare per farci concorrenza, un mare ormai mediamente migliore e di certo più accessibile di quelli italiani blindati e barricati di stabilimenti e manufatti. Francia e Spagna faticano a farci concorrenza sui prezzi ma nettamente ci battono quanto a qualità della ricezione e cultura dell’accoglienza. Visto che dall’altra parte del Mediterraneo (Egitto, Tunisia, Algeria, per non dire della Libia) non è il caso di andare in gita, acquisire, conservare, aumentare i turisti in casa propria è darsi sostentamento e benessere.
L’Italia sarebbe imbattibile ma l’Italia è infrequentabile ad agosto con le sue spiagge di fatto tutte privatizzate, con il suo mare costretto a convivere ovunque con l’alto tasso di antropomorfizzazione, con i suoi alberghi dai servizi non nuovissimi e dai costi elevati, con l’alta probabilità di essere spennati in un ristorante o perfino supermercato. E soprattutto l’Italia autolesionista che rende difficile se non impossibile usufruire e godere di ciò che gli altri non hanno: Pompei, Colosseo, Paestum, i Templi di Agrigento, i musei a cielo aperto, i musei d’arte. Tra un abbandono, un restauro e un’assemblea…finisce che pure l’Albania ci toglie turisti. I primi se ne sono accorti.