Governo Lega-M5S. Gli occhi sui 5mila mld di risparmio privato degli italiani Governo Lega-M5S. Gli occhi sui 5mila mld di risparmio privato degli italiani

Lega-M5S. Gli occhi sui 5mila mld di risparmio privato degli italiani

Governo Lega-M5S. Gli occhi sui 5mila mld di risparmio privato degli italiani
Lega-M5S. Gli occhi sui 5mila mld di risparmio privato degli italiani (foto d’archivio Ansa)

ROMA- Lega-M5S gli occhi sui 5 mila miliardi di risparmio privato degli italiani li hanno messi. Gli occhi, non le mani. Ma è lì che guardano, con una certa insistenza. E con molta speranza. Insistenza e speranza che crescono, crescono e crescono che gli occhi non ce la fanno più a distoglierli da lì. E cominciano anche a dirlo che è lì che guardano [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play].

Il leghista Armando Siri che al governo ci sta da sotto segretario lo dice da tempo e lo ha ripetuto di fresco: “Il problema del debito pubblico italiano va ridimensionato perché a 2200 miliardi di debito pubblico corrispondono 5mila miliardi di risparmio privato”. Come “corrispondono”? Che corrispondenza c’è tra il debito pubblico e il risparmio privato? Siri sta dicendo che coi risparmi privati si paga il debito pubblico? Non proprio, quasi, anzi sì.

“Il problema è costituito dai titoli di Stato che sono in mano di soggetti stranieri. Noi dovremmo essere in grado di incentivare le famiglie e i risparmiatori italiani a investire in titoli di Stato…se la maggior parte del debito pubblico italiano fosse in mani italiane non ci sarebbe più il problema dello spread”.

Non c’è dubbio: se Btp e Bot che oggi sono comprati da stranieri o sono nel patrimonio di stranieri fossero tutti ricomprati da italiani non ci sarebbe più il problema dello spread. Alla sola condizione, che Siri ovviamente omette, che fosse vietato di fatto e forse anche per legge agli italiani di rivenderli. Lo spread misura quanto rischio crede di assumersi chi compra titoli di Stato italiani e quindi quanto vuole di interessi per il rischio. Sale lo spread tanto più aumenta o sembra aumentare il rischio di comprarli.

E se lo Stato in questione, vedi l’Italia del governo del cambiamento, annuncia e promette più deficit e spesa e debito, allora sale la percezione del rischio di non essere ripagati o non essere ripagati in tempo convenuto o non essere pagati in euro. E quindi sale lo spread. Ma c’è l’uovo di Colombo che gli economisti leghist-sovranisti cominciano a mostrare.

Eccolo: si convincono gli italiani che hanno la bellezza di 5mila miliardi di risparmio privato (ma non eravamo alla fame dopo i governi Pd?) a comprarsi loro 3/400 miliardi di titoli italiani che oggi sono in mani estere. E, si deve dedurre, si convincono gli stessi italiani a comprasi loro i 400 miliardi (altri 400) che servono ogni anno allo Stato per la sua liquidità, pensioni, stipendi, scuole, ospedali…Con 7/800 miliardi patriottici e tricolori gli italiani se la cavano. E torna la sovranità sul debito.

E come si fa a convincere gli italiani a investire in titoli italiani quasi il 20 per cento dei loro risparmi? Come si fa a fargli compare dei titoli, dei Btp che oggi, tranne Bce, nessuno compra più? Elementare Watson, con sgravi fiscali sul rendimento dei titoli. Ma già oggi non è che Btp e affini sia granché tassati, il 12 per cento sui dividendi. Anche portando la tassazione a zero, restano bassi i dividendi e le cedole. Però se si alzano dividendi e cedole…E dividendi e cedole si alzano se si alza lo spread.

Al giusto punto di alzata di spread si convincono quindi i risparmiatori e le famiglie italiane a comprarsi i Btp italiani. In maniera ovviamente un po’ spintanea. Ci vuole una spinta, all’inizio neanche tanto spintarella. Ma poi…All’inizio bisogna vietare ai risparmiatori e alle famiglie italiane di comprarsi altri titoli, di investire altrimenti i propri risparmi. Eh, sì, all’inizio bisogna un po’ bloccare la libera circolazione dei capitali, magari nazionalizzare qualche banca. All’inizio questi titoli di Stato italiani bisognerà metterli un po’ a forza nel risparmio degli italiani. Si chiama risparmio forzoso, ma che brutta parola. Meglio, molto meglio recupero sovranità finanziaria.

E certo che allora, quando debito e deficit di Stato sarà finanziato da risparmio forzato degli italiani, risparmio non più tutto privato ma messo a disposizione della patria, non ci sarà più spread e default. Il conto si pagherà con parte dei 5mila miliardi di risparmio delle famiglie. Dentro o fuori l’euro a quel punto sarà paradossalmente dettaglio: l’era della abbondanza (flat tax, reddito cittadinanza, pensioni a 65 anni) sarà finanziata e pagata in maniera e con soldi tricolori, quelli risparmiati dalle famiglie.

E anche in più pessimisti si facciano i conti: 7/800 miliardi all’inizio, poi un 500 l’anno. Per finire i 5 mila miliardi di risparmio privato degli italiani e per ridurli in vera miseria ci vogliono otto/nove anni. Ma prima di allora, ben prima di allora Lega e M5S sono convinti e certi che l’Italia della piccola e media impresa avrà spezzato le reni alla concorrenza mondiale e/o che l’Italia si sarà fatta più piccola e più felice economicamente e socialmente.

Quando Lega e M5S dicono che faranno a pezzi la legge Fornero sulle pensioni e rimanderanno la gente in pensione a 65 anni, anzi prima…Quando dicono che demoliranno l’Irpef e l’Iva, quando dicono che spediranno a casa un assegno mensile a chi non lavora, quando dicono che mettono a carico dello Stato Alitalia, Ilva e quel che capita…Quando dicono così capita spesso che si dica di loro: non lo faranno, non lo faranno sul serio. E si aggiunge: come potrebbero, lo sanno anche loro che i soldi non ci sono. Non sono mica scemi.

E infatti Lega e M5S non sono scemi, lo sanno anche loro che i soldi non ci sono. Sono pazzi: pensano di andarli a trovare i soldi nel risparmio privato delle famiglie.

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