Laura Boldrini e Pietro Grasso (foto Ansa) Laura Boldrini e Pietro Grasso (foto Ansa)

Leu, se questa è sinistra…litigiosi, scissionisti, Grasso apre, Boldrini chiude

Laura Boldrini e Pietro Grasso (foto Ansa)
Laura Boldrini e Pietro Grasso (foto Ansa)

ROMA – Grasso apre alle larghe intese, Boldrini chiude. Leu senza pace. Pietro Grasso possibilista, Laura Boldrini chiaramente contraria. LeU è appena nato e già sembra un partito pronto a correnti interne. “Noi – ha detto Grasso a Porta a Porta replicando a chi gli chiedeva se fosse disponibile a un governo per la modifica della legge elettorale con Renzi e Berlusconi – siamo una forza di sinistra responsabile di governo, se ci dovesse essere questo scopo e il presidente Mattarella ce lo chiedesse noi saremmo disponibili. Se non ci sarà una maggioranza coesa, l’unico scopo possibile per un Governo è cambiare la legge elettorale e tornare rapidamente al voto”.

LeU – ha detto ancora Grasso – “è qualcosa di nuovo, transitorio perché è un progetto elettorale che viene dall’unione di tre partiti. Noi abbiamo questo progetto, di creare il nuovo partito della sinistra. Il progetto non è finalizzato alle elezioni, è più ambizioso”.

Gli risponde dalle colonne del Corriere della Sera Laura Boldrini. “No -mette in chiaro il Presidente della Camera-. Se ci sarà bisogno di una nuova legge elettorale se ne occuperà il Parlamento, ci confronteremo con le altre forze politiche. Ma di governi di larghe intese non se ne parla. Le persone ti votano per portare avanti il tuo programma, non quello degli altri”.

Quali alternative ci sono? “Le vedremo numeri alla mano -continua Boldrini-. Nonostante le improbabili performance di Di Maio, per formare un governo c’è una procedura da seguire”, osserva: “questi sono scenari da Truman show. Di Maio è un illusionista. Gioca a fare il mago, come Salvini che giura da premier in piazza Duomo con il rosario in mano”. Alla domanda su una possibile alleanza con Renzi o con Di Maio risponde: “Ci sono principi e valori non negoziabili. Se mancano i punti di convergenza penso sia più dignitoso andare all’opposizione”, rimarca, e quanto a Renzi, “non è un problema di antipatia personale, ma di politiche”. Se al posto di Renzi ci fosse Gentiloni? “Se continua le politiche degli ultimi tempi non c’è margine – osserva -. Il Pd deve adottare una forte discontinuità da politiche che hanno tolto diritti ai giovani, il nostro capitale umano”. Parlando della sua compagna elettorale a Milano, Boldini dice che “il calore dei milanesi mi ha scaldato il cuore”, sono i luoghi di Salvini “eppure le persone non sono ossessionate come lui dall’immigrazione. Ho incontrato molte persone indignate per la campagna di odio contro di me”, “se voleva distruggermi, mi ha dato forza”.

Perché sia nato LeU non era chiaro del tutto, quello che invece non è chiaro per nulla a nessuno è chi sia il leader di questo partito.

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