FRANCIA, PARIGI – Sotto i nostri occhi si sta verificando il peggior incubo di polizia e 007 di tutta Europa: il ritorno in patria dei ‘foreign fighter’ per seminare sangue e terrore.E sembra che lo possano fare ovunque.
Gli autori dell’attacco in stile militare che ha colpito Parigi al cuore sarebbero infatti, secondo le notizie trapelate in serata, due franco-algerini reduci dalla Siria, ben armati e addestrati.
L’assalto “dimostra quanto sia grave e reale la minaccia terroristica nei Paesi europei. Una minaccia, peraltro, che interessa molto da vicino anche l’Italia”, commenta a caldo l’autorevole Rivista italiana di Difesa, Rid.
I video dell’attacco mostrano quello che sembra un vero e proprio commando organizzato, che semina il terrore con impressionate lucidità. Si tratta di elementi “addestrati militarmente”, sottolineano gli investigatori francesi, parlando di un assalto compiuto con “calma, determinazione ed efficacia”. Secondo gli esperti, il commando era armato con i fucili di assalto Ak-103. Insomma, nulla a che fare con il terrorista della porta accanto armato della ‘pentola-bomba’ fai da te o lo squilibrato di turno pronto a lanciarsi con la propria auto contro la folla inerme, sempre al grido di ‘Allah u Akbar’.
Le prime indagini hanno ricondotto l’azione al ramo yemenita-saudita di al Qaeda, l’Aqap, che ha ‘promesso’ vendetta contro la Francia sin dall’intervento in Mali: “Dovete dire ai media che siamo di al Qaeda in Yemen”, ha detto uno degli uomini armati secondo i testimoni.
Del resto, Charb, il direttore di Charlie Hebdo, era finito nella lista nera dei ‘most wanted’ di al Qaeda, per i “crimini commessi contro l’Islam” a causa della satira pungente del settimanale contro Maometto. La foto del direttore di Charlie Hebdo, accanto a quella di altri 9 “nemici dell’Islam”, era stata pubblicata in un vero e proprio “manifesto di morte” pubblicato nel marzo del 2013 su Inspire, il ‘magazine’ gestito dall’Aqap. Oltre a loro si dovevano “uccidere Barack Obama e Francois Hollande, oppure Bill Clinton o Nicolas Sarkozy che sono bersagli piu’ facili”.
E nell’ultimo numero della rivista, messo online lo scorso 24 dicembre, un capitolo è dedicato alla ‘jihad solitaria’, con la foto di un passaporto francese in bella vista inserita in un ‘collage’ che ritrae i protagonisti degli ultimi attacchi di questo tipo, e mostra passo-passo le procedure per costruire una bomba, utilizzando anche banali fiammiferi, da piazzare su un aereo di linea, compresi quelli di Air France.
Un paragrafo è dedicato anche all’uso di armi automatiche. L’Aqap “ha invaso la Francia”, si sono affrettati a scrivere i sostenitori della galassia qaedista, mentre anche quelli dell’Isis esprimevano il proprio giubilo. La pista al Qaida non esclude infatti quella dello Stato islamico di Abu Bakr al Baghdadi, che da tempo ha minacciato la Francia per il suo ruolo da protagonista nei raid in Siria e Iraq.
Lo scorso novembre i jihadisti dell’Isis hanno lanciato uno specifico appello proprio a colpire la Francia. Alcuni osservatori sottolineano che oramai la distinzione sul terreno tra Isis e qaedisti, che a livello ‘dirigenziale’ non nascondono la propria reciproca ostilità, è scolastica: le cellule jihadiste in Occidente sembrano essersi attivate, il loro obiettivo è colpire gli ‘infedeli’, poco importa se nel nome di Baghdadi o Zawahri.