Come Murdoch cerca di mettere le mani sulla presidenza degli Stati Uniti: da Sarah Palin a Newt Gingrich

Rupert Murdoch

Come si fa a “comprare” la presidenza degli Stati Uniti per il partito repubblicano?

Per Rupert Murdoch, il mega-miliardario e padrone conservatore incontrastato di un impero mediatico dove non tramonta mai sole,  la cosa non sembra presentare particolari difficoltà. Politica e soldi si intrecciano e il gioco è fatto.

Come funziona questo gioco? Molto semplice. Si ”comprano” i candidati repubblicani con più probabilità, al momento giusto, di dichiarare le loro candidature alla Casa Bianca, legandoli con un contratto di esclusiva alla rete televisiva Fox News, naturalmente posseduta da Murdoch, che vede il presidente Barack Obama come il fumo negli occhi e al suo posto vuole un repubblicano. Non uno in particolare – o almeno non ancora – ma un repubblicano.

Verrebbe da pensare che negli Stati Uniti una cosa del genere dovrebbe essere impossibile, ma, come si dice ”money talks”. Spiegare come Murdoch, un signore molto ricco ma non un uomo politico, nemmeno deputato o senatore, si stia preparando a dare l’assalto alla Casa Bianca nel 2012 (ma la campagna elettorale comincia oltre un anno prima), è semplice: basta chiederlo agli attuali ”frontrunners”, i favoriti, repubblicani Sarah Palin, Newt Gingrich, Rick Santorum e Mike Huckabee.

A dire il vero questa non è la prima volta di Murdoch, che nel tempo ha elaborato una capacità di sviluppare eccellenti rapporti con capi di governo inglesi e americani, di destra Reagan e Thatcher, e di sinistra annacquata, Blair, e in questo si è rivelato molto più bravo del suo collega rivale tycoon Silvio Berlusconi.

Il nostro, tramontato il suo protettore Bettino Craxi, ha dovuto mettersi in proprio in politica per tutelare i suoi interessi. Murdoch non ne ha avuto bisogno. Così grazie a Reagan ha potuto comprare la tv Fox senza essere ancora cittadino americano,e  grazie alla Thatcher ha potuto fare Sky.

Cosa abbia dato loro in cambio Murdoch oltre all’incrollabile appoggio della sua catena di media è impossibile dirlo. Comunque deve essersi reso conto che non basta più aspettare che siano eletti, meglio giocare d’anticipo e metterci sopra tanti soldi, tutto regolarmente, alla luce del sole.

Infatti, per quanto bizzarro possa sembrare, i quattro di Murdoch
a) sono sotto contratto come collaboratori di Fox News
b) sono pagati profumatamente e…
c) hanno firmato una esclusiva per cui non possono rilasciare dichiarazioni o partecipare a programmi giornalisti di qualsiasi altra rete televisiva.

Il direttore della redazione politica di C-SPAN, Steve Scully, ha raccontato al New York Times di aver chiesto un’intervista a Sarah Palin, la quale ha risposto di dover prima avere il permesso del management di Fox News, che non è arrivato. Analoghe esperienze sono capitate ai  principali networks televisivi indipendenti degli Stati Uniti: NBC, ABC, CBS e MSNBC.

I Fox Candidates, come vengono chiamati, rappresentano in prospettiva un altro problema. Quando dal 3 gennaio al 15 febbraio del 2012 si svolgeranno le elezioni primarie dei democratici e dei repubblicani per la ricerca del loro candidato alla presidenza  (anche un democratico può presentarsi per cercare di battere il presidente uscente), come faranno i networks televisivi non di proprietà di Murdoch a coprire in maniera omogenea gli sviluppi politici se non potranno intervistare i Fox Candidates?

Questa situazione vede in ballo questioni di equità e di decenza. Se infatti Fox News diventa il network-corazzata della destra, e in special modo del movimento conservatore Tea Party, i candidati repubblicani legati a Murdoch disporranno di una eccezionale piattaforma da dove parlare direttamente agli elettori delle primarie, che con le loro scelte determineranno chi saranno i prossimi candidati alla Casa Bianca.

Un’ultima annotazione. Ai Fox Candidates, essendo al soldo di Fox News, converrà ritardare quanto più possibile l’annuncio della loro candidatura, per continuare a prendere i soldi di Murdoch e per avere il maggior tempo disponibile per influenzare l’elettorato.

Infatti, una volta finite le primarie il comodo contratto stipulato con Murdoch terminerà, e dopo le convenzioni i candidati di ciascun partito si batteranno liberi da qualsiasi vincolo, a cominciare da quello di Fox News, che però nel frattempo avrà avuto tutto il tempo necessario per propagandare l’aspirante repubblicano.

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