Usa. La sorprendente metamorfosi di Sarah Palin e le sue ambizioni presidenziali

Sarah Palin, la ex-governatrice dell’Alaska ed ex-candidata repubblicana alla carica di vice presidente degli Stati Uniti, in molti casi non viene presa molto seriamente dai media americani quando parlano delle sue bellicose intenzioni contro i democratici alle elezioni di medio termine di novembre o alla sua non troppo velata intenzione di sfidare Barack Obama alle presidenziali del 2012.

Ma la politicante provinciale che durante la campagna del 2008 accanto a John McCain si mostrò impreparata su praticamente tutto facendo delle figure barbine è cambiata. Il primo ad accorgersene è stato il settimanale Time, il quale ha preso lo spunto da un video lanciato dalla Palin l’8 luglio per dire, sostanzialmente, che la ex-governatrice non è più la marionetta con cui un tempo si divertivano, giornalisti, editorialisti e cartoonist.

Nel video, mentre la musica di sottofondo si fa più sincopata, la Palin attacca a fondo dicendo che il 2010 sarà l’anno in cui ”le donne conservatrici assennate sistemeranno le cose nel nostro Paese”. E’ preoccupata, dice, ”per le politiche che sta sfornando Washington, per la radicale trasformazione dell’America”, e avverte che non è sola. ”Le mamme – dice – capiscono benissimo quando c’è qualcosa che non va”. Poi dopo aver ricordato quando nel 2008 si definì un pitbull, sbotta: ”Pensavate che i pit bull fossero pericolosi? Aspettate di vedere come sono le mamme orse”.

Il video ha suscitato scalpore e siccome è fatto bene è diventato molto visto, probabilmente anche alla Casa Bianca, dove siede un presidente che 6 americani su 10 non vedono di buon’occhio.

Può un video su internet di due minuti sconvolgere una strategia presidenziale repubblicana prima ancora che sia cominciata?, si chiede Time. La risposta è sì. La Palin ha dimostrato di essere inconfutabilmente intenzionata ad essere un fattore dirompente alle elezioni di novembre e di essere capace di organizzare una vera sfida per la conquista della Casa Bianca.

Quel che colpisce di più nel video, osserva Time, è la maniera in cui la ex-governatrice dell’Alaska concentra la sua attenzione sulle donne, che esorta a non disertare le urne a novembre per bloccare i programmi di Obama. Abile, il video mostra immagine dopo immagine di donne comuni, specialmente mamme, impegnate, patriottiche, sorridenti, tutte pronte a diventare parte delle armate femminili della Palin, in quello che definisce ”il risveglio delle mamme”. Se la Palin può convincere le donne repubblicanè e indipendenti (quelle non iscritte ad alcun partito) a votare per il partito a novembre, potrà decisamente influenzare l’esito della consultazione.

La Palin non ha bisogno di enunciare speciali politiche per aumentare la diffidenza della gente verso Obama. Lei sa che iniettando emotività nei discorsi, nelle conversazioni con gli elettori, è il modo più efficace per dar vita ad un movimento. Anche il suo piacevole ed eccentrico modo di giocare con le parole può essere un vantaggio: ”Attenti, voi di Washington, perchè c’è un vasto branco di elefanti rosa che vi sta venendo addosso il 2 novembre 2010. Milioni di donne unite”.

Il tanto criticato John McCain per aver scelto la Palin come running mate si accorse subito di questo suo carattere ispiratore. Alla fine, le cose non andarano bene, ma il video della ex-governatrice prova che è divenuta assennata e sofisticata abbastanza per usare le sue doti carismatiche a fini plitici, e sbarazzarsi dell’immagine da fumetto che gli fu affibbiata quando McCain la scelse.

La trasformazione della Palin è stata impressionante. Molti guru, esperti e consulenti repubblicani che la paragonarono alla fiamma di un cerino disprezzandola e considerandola una nullità, ora hanno cambiato musica e sono stupiti dalla sua competenza e dall’impatto che sta avendo il suo nuovo approccio. Dice lo stratega repubblicano Greg Muller: ”Si è data una bella rimaneggiata e non farà che diventare più forte”.

Certo, i numeri dei potenziali voti per essere considerata una credibile candidata alla Casa Bianca, o anche una sorta di kingmaker a novembre, la Palin non li ha ancora. L’ultimo sondaggio realizzato da Time dice che in un duello oggi tra Obama e la Palin, il presidente vincerebbe col 55 per cento, contro il 34 per cento della sua avversaria. Questo induce gli analisti repubblicani a dire che se la Palin fosse la candidata del partito Obama vincerebbe a valanga. Ma il 20012 è ancora lontano e possono succederne di tutti i colori.

Allora come stanno realmente le cose? Il momento magico che la Palin sta vivendo può rafforzarsi e continuare? Sebbene abbia intrapreso poche iniziative in vista del 2012, il suo percorso comincia ad apparire più chiaro, e con un grosso vantaggio iniziale. Alle primarie sarebbe l’unica donna contro una mezza dozzina o più di repubblicani maschi. Poi, fino a quando non si saprà se correrà per la Casa Bianca, impedirà agli altri potenziali concorrenti di sbilanciarsi troppo, e balzerà nell’arena quando più gli aggradirà, cosa impossibile per gli altri. I soldi? Anche con piccole donazioni individuali via Internet raccoglierebbe milioni. Chiedetelo ad Obama.

Essendo già la più accattivante figura politica dopo Obama, la Palin diventerà sempre più visibile nei mesi che verranno. Dopo un anno di discorsi, interviste televisive a ripetizione alla Fox, la pubblicazione del suo primo libro Going Rogue e, in autunno, la sua serie di documentari sull’Alaska, subito dopo le elezioni uscirà il suo secondo libro America by Heart: Reflections on Family, Faith, and Flag, che farà milioni di dollari quando gli americani lo compreranno per loro stessi o come regalo di natale.

La Palin si trova perfettamente a suo agio quando la situazione è imprevedibile, e, come dimostra il suo video, è capace di adattarsi molto rapidamente. Dice di lei Marc Mckinnon, ex-stratega di George Bush e McCain: ”Quel che sa non si può insegnare, quello che non sa si può imparare, e sta imparando in fretta”.

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