Usa. Obama alle prese col Congresso di destra, sfida su immigrati e Cuba

Barack Obama
Barack Obama

USA,WASHINGTON – Le vacanze sono finite. E il presidente americano Barack Obama rientra in una Washington cambiata: si trovera’ ad affrontare un Congresso a maggioranza repubblicana con il quale deve cercare d’aprire una nuova stagione di confronto.

Un processo non facile visti i precedenti degli ultimi anni, che hanno portato gli Stati Uniti vicini al default. E che si giochera’ su temi chiave per gli ultimi due anni di Obama: dall’immigrazione a Cuba. I repubblicani si preparano anche a dar battaglia a Obama sulla riforma sanitaria, che puntano indebolire, e sull’energia, con l’oleodotto Keystone che non convince il presidente.

Ma Obama e i repubblicani hanno bisogno uno dell’altro e cercheranno un dialogo, sul quale pesera’ la campagna presidenziale del 2016, che entrera’ nel vivo e che probabilmente polarizzera’ i due partiti irrigidendoli sulle loro posizioni. A Obama, John Boehner e Mitch McConnell, rispettivamente lo speaker della Camera e il leader dei repubblicani in Senato, spettera’ il compito di tenere a bada i loro partiti e portare avanti misure per il bene degli Stati Uniti, nella consapevolezza della rispettiva forza.

Obama ha piu’ volte ricordato e dimostrato l’intenzione di andare avanti su temi importanti a colpi di azioni esecutive, facendo da ‘supplente’ alla mancata azione del Congresso, paralizzato di recente fra la Camera a maggioranza repubblicana e il Senato a maggioranza democratica. Obama illustrera’ la propria agenda nel corso di una serie di viaggi all’interno degli Stati Uniti in vista del discorso sullo Stato dell’Unione in programma il 20 gennaio.

L’amministrazione ha bisogno dell’aiuto dei repubblicani su alcune priorita’, incluse le conferme del segretario della Difesa e del ministro della giustizia, ma anche per finanziare la nuova ambasciata all’Avana e nominare l’ambasciatore. I repubblicani sono alle prese d’altronde con problemi di immagine alla vigilia degli insediamenti dei nuovi deputati. Il parlamentare Michael Grimm e’ stato infatti costretto a dimettersi dopo essere dichiarato colpevole di evasione fiscale. E il parlamentare Steve Scalise, terzo nella gerarchia repubblicana, e’ nel mirino delle critiche dopo le indiscrezioni su suoi presunti contatti con un gruppo razzista di suprematisti bianchi nel 2002.

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