Con lo spot Esselunga ora siamo davvero alla frutta. Per una pesca l’Italia si infiamma, destra e sinistra si scannano (tanto per cambiare), per questo una buona parte del Paese è considerata reazionaria. Interviene anche Giorgia Meloni. Apriti cielo. Per quale ragione? E’ colpa di uno spot pubblicitario che vede una bimba regalare al padre una pesca (appunto) dicendo una bugia: “E’ un regalo di mamma”, sussurra. “Bene la ringrazierò”.
Perché tanto baccano allora? Per il semplice fatto che i due genitori sono separati e la figlioletta cerca in questo modo di ricompattare la famiglia. Immediatamente, i media, o presunti tali, imperversano. Non la pensano allo stesso modo e se le danno di santa ragione. I contrari sostengono: “Oggi la famiglia non è più quella tradizionale, le unioni sono diverse”.
Non lo dicono apertamente, ma è chiaro che vogliono dire che padre, madre e figli non costituiscono l’unico assetto familiare. Oggi ci sono i matrimoni fra uomini, due donne possono vivere insieme e creare una coppia, si possono adottare bambini anche se non ci sono un maschio e una femmina ad essere i protagonisti della nascita. Ad entrare nel merito non ci sono soltanto i social a generare confusione.
Lo spot Esselunga accende una gazzarra demenziale
La polemica tocca i parlamentari che anche stavolta se le danno di santa ragione. La “pesca” arriva anche a Palazzo Chigi e la premier si fa uscire una battuta (“lo spot è bello e toccante”) che infiamma la platea dei pro e dei contro. Badate bene: non sono i gravi problemi a far nascere la rissa che a proposito di frutta, avrebbe fatto bene a evidenziare come sia aumentata nell’ultimo periodo. Più del sedici per cento, secondo gli analisti. Per cui se oggi vai al mercato a comprare un chilo di uva devi sborsare tre euro e cinquanta centesimi, se non quattro. Lo stesso dicasi per le pesche o le ultime albicocche. Niente, del carrello della spesa che inguaia decine di migliaia di italiani non se ne parla nemmeno o si sfiora appena.
Così, le prime pagine dei giornali si occupano del caso ed hanno scritti diversi a seconda se lavori per un quotidiano di destra o di sinistra. “Noi vogliamo solo difendere la famiglia e i suoi valori morali”, tuonano a destra”. Risponde chi la pensa in modo contrario: “Lo spot è antidivorzista e reazionario. Null’altro”. Insomma, non finisce mai di stupire questa nostra Italia insieme con coloro che siedono a Montecitorio o a Palazzo Madama. Se si vuole essere realisti, chi ne esce alla grande da questa insensata polemica è la Esselunga, promotrice dello spot. Il creatore si chiama Luca Lorenzini, il quale è il primo a meravigliarsi.
“Noi volevamo venire incontro solo alla vita dei consumatori, non pensavamo ad un clamore del genere”. E’ naturale che chi fa festa alla grande è la proprietà del supermercato che se avesse voluto fare tanta pubblicità le sarebbe costata un occhio della testa. Al contrario, è tutto gratis e non rimane che ringraziare. La persona benpensante che legge ritiene di essere nata in un’epoca diversa, lontana anni luce dalla nostra.
E’ possibile che anche chi guida questo Paese si sia lasciato trascinare in una polemica che non ha senso? E’ possibile ancora che il Paese, pieno di problemi che si chiamano inflazione, caro benzina, salario minimo, possa essere stato travolto da un semplice frutto? Quindi è ora di imprimere un freno se si vuole costruire una società diversa che rida davanti ad una pubblicità che non aveva nessuna intenzione di dividere l’Italia. La speranza è che nel futuro, la musica cambi e il ritornello sia un altro: più serio, meno scherzoso o addirittura comico.