Lockdown, per evitarlo coprifuoco e De Luca vieta Halloween

Eccolo il nuovo sostantivo che bussa alla porta di milioni di italiani: il pericolo di un nuovo lockdown.

Il governo si rende conto che i provvedimenti presi pochissimi giorni fa sono ormai vecchi vista la curva del virus che sale e non accenna a fermarsi. Il premier convoca i ministri, sente le regioni e si dibatte tra i dubbi e i timori. Conte non vuole il lockdown, ma sono in molti di parere contrario. Meglio una stretta oggi piuttosto che domani quando la situazione potrebbe diventare irreversibile.

Il Presidente del Consiglio a notte inoltrata, anzi quasi all’alba dopo una riunione fiume con i suoi collaboratori, parla della necessità di un’autoprotezione. Che significa? I sacrifici debbono esser fatti solo dalla gente che ha già patito grandi sofferenze durante la primavera scorsa. Quindi, si rigetta la palla a chi non può prendere decisioni. Insomma, il ritornello è sempre lo stesso. Se il tutto migliorerà e usciremo dal tunnel, il merito sarà esclusivamente della casta. Se invece, non si raggiungeranno i risultati sperati la colpa sarà sempre di Pantalone.

Troppo comodo. Comunque, entro stasera (al massimo domani) sapremo di che “morte” dovremo morire. Da Palazzo Chigi non trapela nulla, ma è noto che i segreti nel nostro Paese hanno vita breve. Così, circolano le prime indiscrezioni. I primi rumors che non sono ufficiali, ma quasi certi al novanta per cento.

Ristoranti e bar dovranno chiudere entro le 23 o 24. Rischiano pure i cinema, i teatri, le palestre, i parrucchieri i centri estetici. Mentre si dovrebbe tornare allo smart working per evitare assembramenti negli uffici. Inoltre, calcetto e altri sport minori dovranno dire addio alla loro attività, almeno per il momento. La serie A va avanti, non si può fermare, il giro di miliardi è troppo alto per imporle l’alt.

I pareri degli scienziati divergono. Chi vorrebbe subito la linea dura per non rischiare dopo. Chi, invece, pensa che un nuovo lockdown porterebbe il Paese allo sfascio economico. Invece che di Covid-19, moriremo di fame, sostiene qualcuno con cinica ironia.

Massimo Galli, virologo all’ospedale Sacco di Milano, è perentorio: “Fra 15 giorni staremo nelle stesse condizioni della Francia”. La speranza è che le sue previsioni non si avverino. Fatto è che tra governo e regioni non c’è quel feeling che sarebbe necessario in un momento come questo. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, per evitare il lockdown ha già chiuso tutte le scuole e l’università. Non solo, ma ha proibito una ricorrenza cara soprattutto a i bambini. Non potranno festeggiare Halloween. Troppo pericoloso.

Altri presidenti la pensano come lui. Ma per adesso preferiscono tergiversare per non mettere in grande imbarazzo il Governo. L’opposizione tuona: “La maggioranza è distratta come se fuori non succedesse nulla”.

E incalzano: “Ogni contagio in più sarà un voto in meno per i giallorossi”. Conte “il temporeggiatore” vuole essere sicuro che stavolta le dolorose ristrettezze daranno buoni risultati. Ma proprio questo suo continuo rimandare ha dato un colpo alla sua popolarità che oggi non è più come quella del dopo elezioni del 20 e 21 settembre.

La maggioranza balla? Per adesso no, però è fuor di dubbio che gli scricchiolii sono evidenti. Il solito Matteo Renzi mette il bastone fra le ruote, ad esempio sulla nuova riforma elettorale che prevederebbe uno sbarramento del 5 per cento. Ha paura (ed ha ragione) che in queste condizioni il suo partito potrebbe uscire dalla scena.

Allora, invoca per l’ennesima volta il rimpasto per conquistare qualche altra poltrona nell’esecutivo. Forte del fatto che oggi è l’ago della bilancia nel Gabinetto Conte.

Nei Palazzi romani si discute di Covid-19, ma non si perde d’occhio la sfida politica. Quella che viene dalla Lega e da Fratelli d’Italia è comprensibile. L’opinione pubblica non capisce perché siano gli alleati a litigare continuamente. “In queste condizioni – dicono i benpensanti – non riusciremo mai a batter la pandemia”. Come dar loro torto?

 

 

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