Alemanno, Fassino, Tosi, Pisapia, l’avanguardia dei mille sindaci-Cobas

ROMA – Gianni Alemanno e Giuliano Pisapia e Piero Fassino e Flavio Tosi e insieme a loro altri mille. Tutti in colorato corteo a strappare a Giulio Tremonti due miliardi di euro e forse tre. Con Alemanno a giurare che era “pronto a portare gli handicappati sotto Palazzo Chigi”, con Pisapia pronto a frapporre il suo corpo e mandato alla “macelleria sui bilanci”. E dietro di loro i mille sindaci con i cappellini dove c’era scritto l’orgoglioso “Non sono uno spreco”. E con loro i mille sindaci che in piazza e sfilata si dichiaravano “pronti a bloccare l’Anagrafe se non ci ascoltano”. E tutti insieme a dire, a due/tre miliardi raggiunti e riportati a casa, che non è che l’inizio, che a casa devono tornare anche gli altri miliardi. Un serrato corteo di sindaci della Lega, del Pd , del Pdl e un po’ anche di Sel, un serrato corteo di quelli che “la crisi è vostra e noi non la paghiamo”. Serrato corteo, anche venato di qualche tentazione e pulsione cannibale: spiegherà alla fine Osvaldo napoli, a nome dei Comuni, che il più del riportato a casa deve andare ai Comuni e peggio per Regioni e Province. Ma a Formigoni non l’hanno detto, non in faccia almeno. E’ l’Italia dei Mille, la nuova Italia delle istituzioni contemporanee. Quella che mobilita e sfila contro i conti del Fmi, i contabili dell’Ocse, gli speculatori dei mercati, la matematica e l’aritmetica dei bilanci pubblici, i censori sparagnini della Bce, gli avari alla Merkel e Sarkozy. Contro in fondo e soprattutto il “destino cinico e baro” che vorrebbe opporsi alla sacrosanta e democratica politica dei debiti che si fanno sempre e non si pagano mai. Peccato Angelino Alfano fosse nelle stesse ore della sfilata occupato ad Arcore, avrebbe potuto sfilare anche lui. In testa e con il Gonfalone, non è stato il neo segretario del Pdl a dire in Parlamento che “I mercati non fanno i governi, sono gli elettori che fanno i governi”.

La prossima volta che i Cobas dei trasporti fermeranno metro e bus e treni, la prossima volta che i Cobas dell’autotrasporto fermeranno i Tir o quelli dei benzinai chiuderanno le pompe o che qualunque “Cobas” d’Italia minaccerà di chiudere la sua “Anagrafe” se la sua tasca viene toccata, ricordarsi di questi mille sindaci “Cobas” e di quei quattro alla testa. Se lo fanno loro, possono farlo tutti. Tanto più che “Cobas..in hoc signo vinces!”.

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