Animalisti, vegani, no vaccini, la jihad d’estate

Animalisti, vegani, no vaccini, la jihad d'estate
Animalisti, vegani, no vaccini, la jihad d’estate

ROMA – Animalisti, cronache d’estate raccontano, anzi riferiscono dell’assalto di un gruppo di combattimento animalista a difesa della trota insidiata dalla canna da pesca di un bambino. Vestiti di nero hanno circondato i criminali dediti alla pesca, hanno gridato “assassino” al bambino, hanno intimidito e scacciato il genitore del piccolo delinquente (assassino di trote e presumibilmente di altri indifesi pesci anche il padre, tale padre, tale figlio…). A missione compiuta il commando animalista ha immortalato se stesso con i materiali documentari da consegnare alla Rete perché nulla vada perso o disperso della coraggiosa lotta contro gli sterminatori di pesci canna, lenza e amo.

Non risulta al momento nessuna dissociazione, critica, distinguo da arte delle associazioni ufficiali, numerose e di solito ciarliere, dell’animalismo. Nessuna dissociazione, critica, distinguo dall’assalto ai pescatori di trota “assassini”. Chi tace…Per l’animalismo militante il commando pro trota non sono neanche “animalisti che sbagliano”, sono l’avanguardia di cui essere orgogliosi.

Vegani, cronache d’estate raccontano di coppie che si separano e uno dei due genitori sempre più spesso vuole che l’avvocato ottenga e il giudice imponga la dieta vegana al figlio, alla figlia, al minore. Dieta imposta di cui si vuole la garanzia, non sia mai l’altro genitore consenta, propini, somministri al figlio/a un pezzo di carne o uovo o latte o qualcosa di derivazione animale, potrebbe renderlo impuro, contaminarlo. Vegani, cronache d’estate sempre più numerose e circostanziate raccontano come il comportamento alimentare da libera scelta sia diventato dogma (si diventa impuri a trasgredire, come i testimoni di Geova che accettano il rischio di morte pur di non ricevere trasfusione, genitori vegani accettano qualunque rischio per la prole pur di non contaminarli con il peccato alimentare).

Vegani, per blandire i quali la neo sindaca di Torino Chiara Appendino dichiara nelle intenzioni programmatiche niente meno di governo della città il suo impegno a “favorire” a Torino l’alimentazione vegana.

No vaccini, cronache d’estate raccontano di una mamma che va in Tribunale perché il papà separato vuole niente meno che vaccinare il figlio. Lei chiede sia impedita questa violenza, la violenza di garantire al figlio l’immunità da gravi malattie. Ma ormai il no vaccini è religione popolar/chic. I medici vanno a vaccinarsi in piazza per contrastare la predicazione dei santoni anti vaccino, come nel medioevo la scienza, la medicina è sospettata e accusata di essere in combutta con il demoniaco.

No vaccini, una ricercatrice italiana, la scienzata Ilaria Capua, è stata accusata e tenuta sotto inchiesta per anni con l’infamante sospetto di diffondere malattia per vendere vaccini. Anni di gogna, sui giornali de in Parlamento, sul web e in v, quella tv dove i dj vanno a fare lezione di biologia. Era tutto falso, ogni accusa era infondata ma ci sono volti anni perché la magistratura appurasse. Quella magistratura che qua e là volentieri sentenzia e sentenziava che terremoti si possono prevedere, xylella non esiste, stamina è una cura e vaccino causa autismo. La scienza? Si presenti in Tribunale, possibilmente con alibi alla mano.

Sempre, quando qualcuno in maniera organizzata e militante decide, impone, comanda cosa e come devi mangiare, come devi vestirti, quale il sesso sano e quale quello impuro…Sempre, quando qualcuno vuole stabilire i confini della scienza, vuole stabilire come si debba pensare, fino a dove sia lecito…Sempre, quando una libera opinione e scelta muta e diventa non opzione individuale (ciascuno mangi come vuole) ma regola la cui osservanza distingue i buoni dai malvagi, i salvatori dai distruttori, i fedeli dai dannati…Sempre è guerra santa. Nel loro piccolo anche animalisti, vegani, non  vaccini e tribù consimili sono all’attacco nella loro jihad d’estate. Sono pesci che nuotano nella vasta acqua, ormai mare, dell’ignoranza informata.

Gestione cookie