Beppe Grillo, mistero gamba finta e buca alla piazza

di Lucio Fero
Pubblicato il 13 Ottobre 2017 - 10:23 OLTRE 6 MESI FA
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Beppe Grillo, mistero gamba finta (foto da video)

ROMA – Beppe Grillo, mistero gamba finta. E misteriosa la, come la si definisce a Roma, buca alla piazza. Mistero romano perché il tutto si svolge e, fino a un certo punto, va in onda a Roma. Fino a un certo punto Grillo acconsente che tutto sia ripreso, si mostra ed esibisce. Poi…mistero appunto.

Scende dall’auto davanti al Forum albergo abituale. Scende Grillo sapendo di essere inquadrato dalla telecamera, quindi scende con calma. E con movimento non affrettato e neanche nervoso, platealmente si mette in spalla…una gamba finta, una gamba di plastica. Un po’ meno di una gamba, che il polpaccio c’è e non c’è. Un po’ più di un piede, che l’arto di plastica risale oltre il malleolo.

Gamba o piede che sia in spalla Grillo varca l’ingresso e sottolinea quel che porta chiedendo al concierge (e ovviamente al pubblico che ascolterà il sonoro del video) se in albergo hanno un porta-piedi. Insomma Grillo ne ha pensata un’altra delle sue e la sta mettendo in scena. L’ingresso in albergo gamba-piede in spalla è l’atto primo.

Già, ma quale sarà l’invenzione, la trovata, la mattana di Grillo stavolta? Illazioni si susseguono e rincorrono.

Eccone una semi ufficiale o che vuole apparire tale, comunque molto MoVimento e dintorni: è il piede con cui Grillo prenderà a calci nel sedere quelli che sono dentro la Camera dei deputati a votare la legge elettorale-melma. Lo farà quando andrà a raggiungere la piazza di Montecitorio presidiata per tutto il giorno da M5S.

Eccone altra, sempre simpatizzante e ammiccante verso il portatore di gamba finta, ma più barocca e arzigogolata: la terza gamba è Salvini che regge il gioco a Berlusconi-Renzi che inciuciano tra loro.

Ancora altra illazione: l’arto mozzo è quel che resta della democrazia e sarà esposto in piazza come prova della vivisezione cui la democrazia stessa è stata sottoposta.

Ci sono poi illazioni antipatizzanti che si riassumono in due tronconi: gamba finta come sezione del lancio pubblicitario dei nuovi spettacoli di Grillo oppure arto di plastica in spalla come overdose clownesca fine a se stessa.

A ben guardarle, non c’è illazione che convinca. Il mistero resta, la suspence sale. Si sussurra e assicura però che tutto si chiarirà a sera in piazza. A sera, in piazza, quando Grillo andrà ad impersonare il popolo assiepato contro il “fascitellum” (copyright M5S).

Assiepato però mica tanto. Sarà che ore ore e ore a star lì, il popolo M5S davanti alla Camera dei deputati raramente supera per numero le centinaia di persone. Nonostante i lodevoli e intensi sforzi dei notiziari televisivi (La7  e Rainews tra tutti) di narrare una manifestazione oceanica o giù di lì, chiunque conosca Roma, i posti e guardi le immagini sa che a contarli saranno mille.

I notiziari tv lo fanno per istinto e missione, sono in questo imparziali, montano e gonfiano qualunque piazza, corteo. Non lo fanno apposta, sono fatti così. Grillo però sa far di conto e a sera di andar a fare il capo di mille e solo mille non gli va. Quindi non va. Oppure non gli va e e basta. E che siano mille o duemila o cento nulla gli importa e non gli gira più di andare. Come che sia non va.

Non va dopo essere stato annunciato e atteso tutto il giorno. Non va in piazza e neanche tra le tribune del pubblico sopra l’aula di Montecitorio. Dove forse voleva esporre, brandire, usare…la gamba finta. Chissà. Forse gliel’hanno vietata, gli hanno fatto sapere che gamba finta in spalla non l’avrebbero fatto entrare a Montecitorio. E lui, Grillo, si è offeso, adirato, urtato. Il colpo, l’attentato, il golpe contro la sceneggiatura prevista (con la gamba finta) l’ha contrariato e quindi niente.

Nonostante frenetiche e ansiose ricostruzioni di politologi resta il mistero romano della gamba finta di Grillo. Giornalisti-segugi sono a caccia della verità. Si scruta nelle intenzioni e prossime mosse del Garante Supremo. Solo qualche isolato idiota si azzarda a dire che è stata solo una pagliacciata abortita a metà.