Berlusconi doc: “Antitaliani!” I “Discorsi dal Lettone”

ROMA – Distratti, comprensibilmente distratti e affascinati dal “tassa compare, tassa sparisce…” da qualche settimana l’avevamo dimenticato. Dimentica il Berlusconi “al naturale”, cioè il premier nella sua genuinità. Anche lui si era incupito in queste settimane: il “grondar sangue per le mani in tasca agli italiani”, la manovra da scrivere e cancellare quattro volte in quindici giorni, il Bossi testardo, il Tremonti antipatico…Poi finalmente l’altra sera un guizzo, una voce che viene dai tempi belli di una volta: “Anti italiani!”. E’ stato il titolo di copertina dell’ultima edizione dei “Discorsi dal Lettone”.

Anti italiani, anzi antitaliani tutto attaccato è la meditata denuncia e sincera disperazione del premier: antitaliani sono i giornali e i nemici politici che “aizzano la speculazione”. Non ci fossero questi antitaliani, la “speculazione” non avrebbe complici e sponda. Perché non c’è chi non veda che é tutto un grande equivoco e una grande trama: i mercati leggono i giornali, i giornali li scrivono i comunisti e allora i mercati vedono lucciole per lanterne, si traviano e si popolano di speculatori. E’ questa la vera crisi. Peccato per la Bce,  Bankitalia, il Fmi, l’Ocse, l’Unione Europea e i risparmiatori e gli investitori che si lasciano trarre in inganno. “Italiani! E’ colpa degli antitaliani”. Finalmente un Berlusconi doc.

Come un Berlusconi classico e genuino è quello che, a proposito dei soldi, 500mila euro in un colpo solo e 20mila euro al mese di “vitalizio” versati a Valter Lavitola e Gianpaolo Tarantini, dichiara: “Un aiuto a una famiglia in difficoltà, ci sono dei bambini, sono fatto così…”. Un atto, un versamento “di bontà”. Lui è fatto così: versamento di bontà a Lele Mora, a Ruby, alle ragazze dell’Olgettina, al simpatico trio Lavitola, Tarantini e signora Angela Devenuto. Davvero una famiglia in difficoltà, infatti negli atti dell’indagine la moglie di Tarantini viene descritta come “l’amante” di Lavitola, forse è per questo che Lavitola riscuoteva da Berlusconi per conto di Tarantini trattenendo robusta quota: una famiglia in difficoltà ma unita. Ed è ovviamente solo un caso che Tarantini una sera, due sere, tre sere abbi accompagnato a Palazzo Grazioli “amiche” modello D’Addario. Solo un caso che Lele Mora abbia accompagnato ad Arcore “amiche” modello Ruby. Solo un caso, uno sfortunato caso che il premier abbia così spesso amici e conoscenti che vanno in difficoltà finanziarie.

Lui, il premier, di questi sfortunati casi non ne può più. Confessa, quasi grida al telefono che ha “altro di cui occuparsi” e che nulla gli si può rimproverare. “Di me al massimo si può dire che scopo”. Poi si sfoga, come farebbe uno qualsiasi di noi: “Quasi quasi tra un po’ me ne vado da questo paese”. Non era né promessa né minaccia, era genuina stanchezza. L’ultimo sottofondo che accompagna l’ultimo album dei “Discorsi dal Lettone”.

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