Berlusconi 131 gli F35, Monti 90, con Bersani quanti? Qualcosa dovrà pur volare

ROMA – I caccia, gli aerei militari F35 che l’Italia sta comprando e non ha più quasi nessuna voglia di comprare. Con Berlusconi al governo di questi caccia l’Italia ne aveva ordinati 131. Poi Monti al governo ha tagliato la commessa e la spesa del 30% abbondante e i caccia ordinati sono scesi a 90. Ora Pierluigi Bersani, il più probabile prossimo inquilino di palazzo Chigi ha fatto sapere che sarà bene ridurre ancora perché “la priorità è il lavoro e non i caccia”. Quanti dunque diventeranno i caccia con Bersani premier?

C’è in giro una gran voglia che diventino zero. Vendola, Grillo, Ingroia, moltissimi nella Cgil, molti nel Pd la pensano così. Ma non solo a sinistra, “opzione zero” per i caccia F35 convince vari e vasti strati di opinione pubblica. I pacifisti, ma anche i qualunquisti. I moderati e anche gli anti sistema. Opzione zero che convince perché basata su un argomento a prima vista inoppugnabile, anzi inoppugnabile e nobile. Eccolo l’argomento: con quei miliardi che non spendiamo più per i caccia ci facciamo un sacco di altre cose più urgenti e più utili.

I miliardi, quanti sono i miliardi che si risparmiano se non si compra più neanche un caccia F35? Di Pietro ha detto 15 miliardi. Ha esagerato ma soprattutto ha mischiato pere con mele. Ognuno dei caccia ordinati costa circa 100 milioni di euro, per l’esattezza 99 milioni quelli ad assetto tradizionale destinati all’Aeronautica e 127 quelli “a decollo corto e atterraggio verticale” destinati alla Marina. Cento moltiplicato per 90, quanti sono gli aerei ordinati ad oggi, fa circa nove miliardi di euro.  Il Ministero della Difesa ne calcola quasi 11 mettendo preventivamente in conto costi aggiuntivi. Undici miliardi dunque e gli altri quattro conteggiati da Di Pietro e, per la verità, anche da Vendola, Cgil e oppositori vari agli F35? Sono i costi della logistica e della manutenzione, circa 3 miliardi. Ma questi miliardi verrebbero spesi comunque, verranno spesi comunque perché se non compriamo più F35 qualcosa dovrà pur volare, non fosse altro i caccia militari di cui l’Italia già dispone. Circa tre miliardi e arrivare a quattro? Un miliardo e mezzo sono soldi già spesi per il progetto e quelli non tornano indietro, non te li ridà nessuno. Quindi 11 miliardi risparmiati se non compri F35, undici e non quindici.

Undici miliardi sono comunque una bella e grossa cifra, se non li spendi per gli F35 ci puoi rifare un bel po’ di scuole ad esempio ed è tutto un guadagnarci nel cambio. Però attenti che i miliardi alla fine non sono, non possono essere neanche undici. Perché? Perché anche se nessuno lo dice gli F35 non sono aggiuntivi ma sostitutivi, non sono armi da guerra “in più” che l’Italia si comprerebbe, sono armi da guerra nuove con cui l’Italia sostituirebbe quelle vecchie. Perché aerei da guerra ovviamente l’Italia li ha in dotazione, i Tornado, gli Amx, gli Av-8b, che, come tutte le macchine da guerra o no, invecchiano ed entro i prossimi quindici anni “usciranno dalla linea operativa”. Cioè saranno prima o poi, più prima che poi, dei vecchi e simpatici “scassoni dei cieli”.

Ora uno può anche decidere di tenersi i vecchi aerei ma anche questa scelta costa, non sarebbe gratis. Mantenerli in relativa efficienza è costo che va “scalato” dal risparmio di non comprarne dei nuovi. Dunque, riepiloghiamo: Berlusconi si era impegnato a spendere circa 15 miliardi per comprare 131 caccia F35, Monti ha risparmiato circa quattro miliardi riducendo l’acquisto a 91, Bersani ridurrà ancora ma non fino a cancellare l’acquisto, non fino alla “opzione zero” perché l’opzione zero, proprio zero, probabilmente non è un  grande affare economicamente parlando. Ne risparmierà altri quattro, cinque di miliardi Bersani portando gli acquisti di caccia a 50/60 o giù di lì. Se un suo governo decidesse di tenere in linea solo i vecchi caccia per i prossimi 20 anni, a parte ogni considerazione sull’efficienza della Forze Armate italiane, sarebbe un salasso economico far volare i vecchi e simpatici “scassoni dei cieli”.

Con tre, quattro, cinque miliardi non spesi, risparmiati riducendo gli F35 da comprare ci si fanno cose utili e necessarie. Ma quattro miliardi non sono quindici, cancellare gli F35 non porta di per sé posti di lavoro né aumenta il Pil né lancia il “tana libera tutti” per ogni spesa assistenziale e sociale. E’, sarebbe un bel risparmio. Ed è probabilmente una cosa da fare. Ma da fare con serietà e non raccontando la favola dei 15 miliardi e dei caccia “inutili”. Perché, se non volano gli F35, qualcosa dovrà pur volare nei cieli. Qualcosa di militare. O no, o qualcuno pensa che vadano cancellati non gli F35 ma gli hangar, gli aeroporti, l’Aeronautica, la Marina e, già che ci siamo, anche l’Esercito italiano?

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