ROMA – “Vista l’età e il progressivo prolasso delle pareti intestinali e l’ormai molto probabile ipertrofia prostatica, non mollare significa: non rilasciare peti e controlla l’incontinenza”: con queste esatte e “postate” parole il senatore Vito Crimi ride e invita a ridere di Berlusconi e del manifesto murale che invita Berlusconi a non mollare.
E’ stata posta la questione del buon gusto: se il senatore M5S ne avesse o meno nell’evocare peti e prolassi. E’ stata posta la questione del minimo umano rispetto (Berlusconi alla prostata ha avuto un cancro ed è a tutti noto). E’ stata posta la questione dell’opportunità “politica” di simili frasi “postate” il giorno stesso del voto in Giunta al Senato sulla decadenza da senatore di Berlusconi. E’ stata posta la questione della compatibilità di un voto di Crimi per la decadenza con lo sfregio-spregio via facebook.
Una questione però non è stata posta, una domanda non è stata fatta: ma davvero Crimi, i Crimi d’Italia, il gruppo dirigente, gli eletti, gli elettori, i cittadini M5S ridono così, a botte di peti e prolassi? Davvero li fa ridere l’immagine di Berlusconi che non molla, cioè non scorreggia, non molla, cioè non si fa la pipì addosso? E’ questo che li fa ridere, ridono di questo, ridono così?
Vito Crimi lo sostiene, sostiene di aver “fatto ridere altri membri della Giunta”, non dice quali. Vito Crimi sostiene che se quelle frasi le avessero dette Maurizio Crozza o Benigni, allora tutti avrebbero riso. Ma Crozza e Benigni frasi così non ne dicono, non è così che fanno ridere. Anzi qualcuno ha detto che al confronto con la “ironia” di Vito Crimi “Alvaro Vitali è uno statista”.
Non staremo qui a dirimere la questione, dirimetela, decidetela voi: Berlusconi non mollare, cioè non mollare peti e gocce d’urina. Vi fa ridere, vi vien da ridere? Se sì, siete un Crimi. Se non vi viene da ridere non lo siete. E’ la stessa minima, minimissima differenza genetica che si riscontra tra un sapiens homo e uno scimpanzè brillante.
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