ROMA – Da dieci giorni le Borse più o meno di tutto il pianeta sono in calo, in rosso, in ritirata, in crisi. Eppure osservatori specializzati avevano segnalato possibilità di crescita delle quotazioni fino a un più dieci per cento nell’anno almeno per quel che riguarda l’Europa. Eppure i fondi azionari ormai investono “bilanciati”, non mettono tutte le uova nello stesso paniere: un po’ di titoli di paesi emergenti, un po’ di Usa, un po’ di old Europa…Risultato: nonostante rassicurazioni, previsioni e prudenze in questi dieci giorni ho perso circa il 15 per cento dei miei soldi investiti in Borsa. In assoluto poca cosa, migliaia di euro che non arrivano alle dita di una mano. Ma pur sempre il 15 per cento dei miei soldi andati in fumo nonostante nessuno se l’aspettasse e nessuno avesse preavvertito nessuno.
Quindi, secondo modello di comportamento che apprendo dalle cronache, dai notiziari e dalla televisione (ultima lezione proprio oggi, manifestazione dei “risparmiatori truffati”, siccome a largo titolo sono risparmiatore anch’io, allo stesso titolo con cui risparmiatori sono quelli che manifestano, chiedo: risarcitemi! Qualcuno ripiani in parte o in tutto le miei poche migliaia di euro sfumati. Lo faccia il Fondo in cui ho investito, lo faccia la banca che ha intermediato, lo faccia lo Stato, lo faccia qualcuno, rivoglio i miei soldi.
Sì, lo so: state per dire che è una pretesa assurda. Ma come, quando il valore delle azioni su cui investi i soldi sale, i soldi te li tieni e li metti in tasca, e quando il valore cala vuoi essere risarcito con i soldi degli altri? Ma come, che fai ci giochi: quello in Borsa o in altri strumenti finanziari che offrono possibilità di rendimento relativamente alto è investimento e non risparmio. Fai finta di non saperlo, di non sapere qual è la differenza? Fai lo scemo per non essere arruolato? Ce la vuoi dare a bere che non sapevi che ogni investimento comporta una quota di rischio? Peggio ancora: ti prendiamo sul serio, per follia ti prendiamo sul serio. E quindi ti diamo risarcimento di quelle migliaia di euro. Tra un mese, due, sei mesi le azioni risalgono e valgono di più di oggi: che fai il guadagnato te lo tieni o lo versi a chi ti ha risarcito? Allora diresti che il guadagnato è roba tua. E il perduto roba degli altri. E bravo…Adesso facciamola finita che la tua non è pretesa, è perfino prepotenza.
Avete ragione, la mia richiesta di risarcimento è un’esercitazione scolastica del paradosso, non ha alcun fondamento. E’ solo un modo per domandare a tutti perché più o meno tutti non reagiamo allo stesso modo rispetto alla richiesta di risarcimento di chi aveva, ha o avrà azioni di banche mal gestite o fallite. Perché la pretesa, anzi la prepotenza di chi vuole risarcimento pubblico del proprio privato investimento andato a male viene accettata e fatta correre addirittura come diritto? Perchè chi non ha provato a guadagnare un euro investendo in azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari deve risarcire con le sue tasse chi ci ha legittimamente provato ma gli è andata male? Se quello che ha investito gli andava bene e ci guadagnava, forse spartiva, divideva il guadagno con gli altri? Assolutamente no e allora perché?