Calderoli: “papocchio” fiscale con trucco. Un condono travestito da patrimoniale

ROMA – Un papocchio, come tutti l’hanno capito e raccontato? Forse qualcosa di più di un “papocchio”, cioè di una cosa confusa e informe. Forse qualcosa di più e di peggio perché l’uomo ha una sua scaltrezza maligna. L’uomo che l’ha lanciato il “papocchio”, quel Roberto Calderoli che non a caso detiene il copyrigth della “porcata” politica. Tale fu e tale fu definita la sua legge elettorale, quella vigente. Definita “porcata” da lui stesso e sapeva quel che diceva.  Nella “porcata” elettorale c’era scaltrezza maligna: si voleva rendere impossibile il governare alla sinistra che allora tutti davano per favorita alle prossime elezioni, si trattava di “avvelenare i pozzi” introducendo un maxi premio in seggi parlamentari tale da costringere il centro sinistra ad “ammucchiarsi” in coalizione forzata e instabile. Obiettivo centrato come poi dimostreranno i fatti. E se ci fosse scaltrezza maligna anche nel “papocchio” della “tassa sull’evasione”? Gli indizi ci sono e convergenti.

Tassa sull’evasione: a prima e anche a “seconda” vista un contro senso. Se un evasore è un evasore, le tasse non le paga. Se viene scoperto, con le leggi attuali le tasse non pagate le deve pagare tutte, almeno in teoria. Almeno in teoria perché poi fa ricorso e alla fine le tasse le paga meno del dovuto e dopo molto tempo. Ma almeno in teoria le tasse l’evasore scoperto le deve pagare, e anche più salate con l’aggiunta di sanzioni e interessi di mora. E allora che vuol dire la “tassa sull’evasione” proposta da Calderoli su cui stanno lavorando addirittura “tecnici della Lega”. Non vuol dire dire nulla, è una cosa insensata. Forse, a meno che…

A meno che non ci sia la scaltrezza maligna. Dice Calderoli: “Sarà una patrimoniale sul patrimonio di chi su quel patrimonio non ha pagato le tasse”. Poi spiega: una casa, una barca, un terreno…Ci mettiamo sopra una tassa: se hai già pagato l’Irpef, l’Iva, l’Ires, l’Ici e ogni tassa dovuta su quella casa, barca o terreno, allora ti scaliamo, “deduciamo” il già pagato dall’importo della nuova “tassa sull’evasione”. Cioè, questa è la promessa e la premessa, se non hai evaso vai in pari. Vai in pari e quindi “patrimoniale” non è perché non colpisce i patrimoni già tassati. E se invece hai nascosto al fisco con qualche trucco la casa, la barca, il terreno..? Allora, dice Calderoli, paghi la “tassa sull’evasione”. Ma, come si è visto, un evasore fiscale scoperto tasse e anche salate deve già pagarle. Se scoperto. E se invece si autodenuncia, insomma si fa scoprire? E’ qui che probabilmente si annida la scaltrezza maligna. Un evasore scoperto deve o dovrebbe pagare, già con le leggi vigenti, aliquote alte, anzi altissime sul suo patrimonio occultato. Quindi se la nuova tassa made in Calderoli sarà altrettanto alta o altissima, l’evasore resterà fedele a se stesso, resterà nascosto. Agli altri, al fisco il compito di scovarlo. Ma se la “tassa sull’evasione” fosse minore, più bassa, sensibilmente più bassa di quella che dovrebbe pagare se scoperto, allora l’evasore può farci un pensierino: comprarsi a prezzo per lui accettabile la regolarità fiscale di quella casa, barca, terreno…Ma questo si chiama condono, condono fiscale. La scaltrezza maligna di Calderoli, conscia che di condono non si può parlare, ha ribattezzato patrimoniale un condono. E qualcuno nel  Pd ha pure abboccato come un pesciolino all’amo.

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