Le elezioni più frivole dell’Occidente, Franza o Spagna, nessuno magna

ROMA – L’Economist le ha definite “Le elezioni più frivole dell’Occidente”, sussiego anglosassone sulle presidenziali francesi. Ma non solo “puzza al naso di Albione”: fino all’ultimo Nicolas Sarkozy e Francois Hollande si sono affrontati niente meno che sui costi per le pratiche della patente di guida dei francesi, sulla carne halal, sulla data di pagamento della pensione: il primo o l’otto del mese? Entrambi i candidati hanno dato per scontato l’improbabile se non l’impossibile: la Francia che registra il due e passa per cento di aumento del Pil nel 2014. Entrambi hanno nascosto che la Francia è fuori budget e fuori dai parametri di deficit pubblico. Entrambi hanno parlato d’altro, d’altro rispetto a quel che la Francia è e a quel che aspetta la Francia. Altri due candidati, a destra Marine Le Pen, a sinistra Iean Luc Melenchon, entrambi accreditati di un robusto 15 per cento, la realtà non l’hanno occultata, l’hanno proprio rimossa. Quindi il trenta per cento dei francesi va felicemente a votare contro la realtà, giudicandola congiura e impostura. E il 50 per cento dei francesi, quelli che si dividono tra Sarkozy e Hollande, va a votare per candidati presidenti che forse sanno ma certo non dicono. Poi ci sono gli incerti, ma se i “certi” sono quelli cui non si dice o coloro che non vogliono sapere, chi sono davvero gli incerti? Comunque vada, il maggio delle presidenziali francesi consegnerà all’Europa una Francia al tempo stesso illusa e irascibile.

In Spagna il governo di Mariano Rajoy ha introdotto il divieto dell’uso dei contanti oltre una certa cifra, il sequestro preventivo di beni e denari in caso di sospetta frode all’erario, l’annullamento della prescrizione per i reati fiscali. In Spagna l’equivalente delle nostre Regioni si scoprono essere altrettante “piccole Grecia” che imbrogliano sui loro conti e bilanci. In Spagna il 3,3 per cento delle famiglie non vede entrare né uno stipendio e neanche un sussidio pubblico, nel nove per cento delle famiglie non c’è nessuno che lavora. In Spagna si è votato, la destra ha vinto e la crisi economica e sociale è esplosa più forte che mai. In Francia i sondaggi indicano che vincerà al ballottaggio la sinistra e molti si attendono entro le 48 ore successive il crollo dei mercati, a Parigi e in Europa. A maggio si vota anche in Grecia e i sondaggi dicono che la Grecia voterà a dispetto e a rigetto dell’accordo sottoscritto con l’Europa, il Fmi e la Bce. In Italia è solo campagna elettorale, prima tappa, di riscaldamento, il sei maggio, le amministrative. E poi lunghissima volata, con tapponi di montagna, fino a primavera 2013. Tanto tempo fa si diceva in Italia: “Franza o Spagna, purchè se magna”. Oggi si può aggiornare il detto amaro: Franza o Spagna, nessuno magna”.

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