Caselli-De Luca: nessun nemico a sinistra il viziaccio anche tra i magistrati

di Lucio Fero
Pubblicato il 7 Novembre 2013 - 14:12 OLTRE 6 MESI FA
Caselli-De Luca: nessun nemico a sinistra il viziaccio anche tra i magistrati

Giancarlo Caselli

ROMA – Per l’Agenda 2014 di Magistratura Democratica Erri De Luca ha composto un testo. Vi si legge dell’impegno e della lotta politica in Italia negli anni settanta e ottanta discesi, anche armati, discesi agli Inferi come “Orfeo che cerca Euridice” senza trovarla, Euridice che sarebbe niente meno al giustizia, sociale s’intende, che quella legale è “sovrastruttura”. Vi si legge di “guerra civile a bassa intensità”, di “detenuti politici”, di “Tribunali speciali”. Vi si legge insomma tutto quanto la sinistra extraparlamentare di allora (De Luca militava in Lotta Continua) e i Movimenti alla No Tav di oggi pensano, credono, propagandano, praticano.

Liberissimo De Luca di essere rimasto coerente con se stesso e glacificato nella sua scaletta di valori di quaranta anni fa. Liberissimo lui e chiunque di pensare che lo Stato è il nemico (allora “si abbatteva e non si cambiava”). Libera la ricostruzione emotiva e sentimentale, storica è altra cosa, degli “anni di piombo”. Libera la costruzione epico-artificiosa della “guerra civile”. Libera l’invocazione di questa guerra come alibi al terrorismo, anche se non c’è stata la guerra e quindi l’alibi è di cartone. Libera l’invenzione di “Tribunali speciali” che erogavano repressione selvaggia. Libera questa rimozione di responsabilità da parte di chiunque avendo avuto una parte, avendo fatto parte di quel grande movimento sociale, avendo costeggiato e vissuto la violenza di piazza, avendo sognato di aiutare la storia a nascere, magari con un forcipe, oggi non se la sente, non ce  la fa ad avere piena nozione del se stesso nella storia reale.

Tutto libero, tutto lecito, sono opinioni ed è un bene che le opinioni circolino, anche nobilitate dalla firma di uno scrittore quale è De Luca. Opinioni che si riassumono e compendiano in un atteggiamento, in un dovere sentito come tale: nessun nemico a sinistra. Se attacchi il potere da una piazza o da un traliccio sei della famiglia dei “buoni” contro i “cattivi”. Il traliccio di Feltrinelli, quello dei No Tav, quello dei separatisti alto altoatesini, non si può stare a distinguere. La ribellione contro il potere e lo Stato è nobile di per se stessa e l’illegalità da praticare per ribellarsi un ovvio effetto collaterale. Così la pensa De Luca e il vizio del “nessun nemico a sinistra” è antico. Vizio che si riscontra anche nei riformisti di sinistra: ogni movimento è “buono”, ogni ribelle è un “compagno di strada”. Anche se la ribellione è reazionaria o corporativa, la sinistra farà una fatica tremenda a vederlo e spesso non lo vedrà mai e, se lo vede, si ritiene in dovere di non dirlo, almeno non per prima.

Nessun nemico a sinistra è un vizio diffuso nella sinistra. Legittimo, libero anche se pernicioso vizio. Quando però ad averlo, o anche solo ad ospitarlo in casa questo vizio sono i magistrati, allora diventa un viziaccio impresentabile. Magistratura democratica come ogni altra associazione di magistrati non può e non deve fare professione di ospitalità neutrale e gentile quando stampa e in qualche modo avalla i “Tribunali speciali” contro il terrorismo italiani, i “detenuti politici” e quindi in galera solo per repressione politica, la “guerra civile” e quindi la legittimità di entrambe le parti in lotta. Un magistrato, una magistratura non può coltivare o ospitare l’ambiguità, non può esporre anche solo il dubbio che ci sia violenza o reato “giustificato” e altro no.

Ha fatto benissimo Giancarlo Caselli a dimettersi da Magistratura Democratica per questo episodio. Non è stato caselli né esagerato né impulsivo. Ha fatto anzi un favore a Magistratura Democratica, quella Magistratura democratica che Berlusconi dipinge niente meno che come una associazione eversiva segreta. Il favore di mostrare come si possa e si debba esser magistrati senza temere di avere nemici a destra, a sinistra e ovunque. Questo Erri De Luca non lo può capire e apprezzare e infatti commenta le dimissioni di Caselli da Md con una punta di sarcasmo sprezzante: “Vuol dire che non è più un magistrato democratico”. Questo De Luca non lo può capire, è ancora in grado di capirlo Magistratura Democratica?