Governi bipolari: pensionare tutti, bastonare i pensionati

manifestazione-pensioni-110921113934_big-638x425ROMA – Bipolari, così alla grossa vengono definiti soggetti che hanno comportamenti intimamente e strutturalmente incoerenti, due “persone” in un solo individuo e due “persone in un individuo” in contraddizione tra loro. Bipolare è aggettivo che viene usato anche in politica, stavolta per indicare due “poli” attorno ai quali, due e non di più, si dovrebbe coagulare elettorato e quindi formare governo. Bene, nell’operato dei governi politici italiani degli ultimi anni “bipolare” si può usare poco o nulla nell’accezione politica, molta davvero tanto nel significato psichico-psichiatrico.

Infatti con il consenso e contributo delle “parti sociali”, cioè sindacati e imprese. Con il sostegno delle forze politiche e del Parlamento, con la sostanziale approvazione della pubblica opinione, i governi sono stati e sono “bipolari”. Un esempio clamoroso tra tutti: le pensioni e i pensionati. La linea bipolare dei governi è, ed è confermata nella legge made in Letta: pensionare tutti e bastonare i pensionati.

Pensionare tutti: ad ogni legge di bilancio e anche nelle fasi intermedie tra una legge e l’altro aumenta il numero degli esodati che i governo decidono debbano diventare pensionati. Sotto la robusta spinta sindacale la categoria degli esodati si è allargata dalle decine di migliaia che erano rimasti senza lavoro e senza pensione dopo la riforma Fornero a tutti quelli cui l riforma Fornero impediva di andare in pensione come prima. Quindi governo, Parlamento, sindacati e anche aziende stanno attivamente collaborando ad esentare di fatto dall’andare in pensione a 65 anni una mezza generazione: quelli che all’atto delle riforma Fornero di anni ne avevano più di 55.

Tutti pensionati quelli che ci stavano arrivando e poi d’improvviso…Ma come, mancavano solo due, tre, anche insomma cinque anni. Dentro, tutti pensionati. magari facendoli passare per esodati, tanti chi avrà cuore di opporsi alla pensione per gli esodati? Nessuno. E allora chiamiamo esodati i mancati pensionati e il gioco è fatto. Pd e Cgil guidano, Pdl ci sta. E ci stnno anche Confindustria e le imprese che non vedono l’ora di liberarsi di lavoratori pensionandoli o pre-pensionandoli. Tutti pensionati con un po’ della pensione che prenderanno a carico…a carico di chi poi si vedrà.

Tutti pensionati, evviva. Poi però i governi bipolari ai pensionati cosa fanno? Prendiamo l”ultima: ai pensionati da 1.120 euro netti al mese tolgono tra mancati adeguamenti all’inflazione, addizionali regionali e comunali, aumenti delle tasse locali su rifiuti e servizi ed esclusione dagli sgravi Irpef 300 euro. Ai pensionati da 2.300 euro netti, i “ricchi”, di euro i governo ne tolgono 380. Tutti pensionati dunque e poi bastonare i pensionati consegnando nelle loro mani un assegno da stentata sopravvivenza.

Non è una novità, è una lunga tradizione di governo riguardo a pensioni e pensionati. Ci sono voluti decenni e non settimane per formare un qualcosa dove si pagano 23 milioni di assegni pensionistici ad una popolazione di neanche 60 milioni compresi giovani e bambini e neonati. Pensione per tutti ma…le pensioni più basse d’Europa o quasi. Siamo quindi nell’antico e rispettato solco dei governi bipolari e del paese che ci sta.

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