Grillo/Berlusconi sbatti i Duce in prima pagina. Gli fai un baffo, ai loro piace

di Lucio Fero
Pubblicato il 12 Dicembre 2012 - 15:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Beppe Grillo fa il Duce, mento in alto e pancia in fuori e La Repubblica gli sbatte in prima pagina l’epiteto che dovrebbe sgambettarlo, quello appunto di “Duce”, cioè Mussolini, cioè altro che democrazia, cioè il lupo travestito da agnello. Non funziona, non va: anche se sbatti in prima pagina Beppe Grillo con le mani nella marmellata “ducesca”, di danno politico e di immagine a Beppe Grillo capo di 5Stelle gliene fai meno di un baffo. Non funziona, non va, non è solo La Repubblica, sono un po’ tutti i giornali perché un po’ sono maledettamente i fatti a dire che Grillo “duceccia”. Quel suo gridare “attenti a non rompermi i coglioni”, quel suo “chi non è con me, quella è la porta…”. Prove di “Duce” ci sono, almeno forti indizi. Però esporle non intacca l’aureola di Grillo. Grillo fa il Duce? Ammesso che sia così, ai “suoi” piace. Gli fai vedere una foto di Grillo dal “balcone”? I “suoi” replicano con un embè!

Sulla prima pagina dell’altro grande quotidiano italiano, il Corriere della Sera, Ernesto Galli della Loggia espone una tesi sempre ardita anche se non proprio inedita: qualunque critica a Berlusconi lo rafforza, i suoi avversari, fossero intelligenti, dovrebbero astenersi dal dargli “aiuto”. Aiuto a Berlusconi è secondo Galli della Loggia ogni parola contro Berlusconi che venga dall’Europa, dalla Germania, da Obama, dalla Confindustria, dal Vaticano, dai giornali stranieri e non sia mai…da una Corte di Giustizia. L’editorialista del Corriere argomenta: esiste un’Italia che “è tentata di dare ascolto anche alle più sballate promesse che da qui a febbraio il Cavaliere saprà escogitare”. Quindi? Quindi “la Sinistra dovrebbe trovare il modo di avvertire il Financial Times, l’Economist, Barroso, Schultz, il Parlamento europeo, l’Europa che ogni loro bordata contro Berlusconi lo fa apparire come coraggioso paladino”.

Non si legge nell’articolo cosa dovrebbe fare il Ppe, Partito Popolare Europeo di cui il Pdl fa parte e che ha già “aiutato” Berlusconi avvertendolo pubblicamente che quanto lui va dicendo e inventando sull’euro, l’Europa, la Germania e la Merkel non è compatibile con l’unione, la federazione, la casa europea di tutti i partiti che si dicono e sentono moderati e di centro. Secondo la logica di Della Loggia il Ppe dovrebbe tacere per far “danno” a Berlusconi o parlare per “aiutarlo”? Non si sa. Si intuisce però che la logica del “non fate il gioco del nemico” dottamente esposta ha una qualche familiarità con la battuta, greve in verità, che ci si scambiava ai tempi della scuola. Ci si raccontava di “non agitarsi quando il nemico…fai solo il suo gioco”. Ma era una battuta, greve, tra i banchi di scuola. Ora è editoriale di stampa importante. Editoriale e tesi che assumono anche un po’ della logica secondo la quale se uno ti stupra meno ti muovi e meglio è.

Eppure, nonostante poggi su una logica storta e contorta, nonostante spacci il paradosso come empirica ovvietà e viceversa, in una cosa Galli della Loggia ha ragione: dimostri che tutti o quasi al mondo hanno fondato timore di quel che Berlusconi può fare, allinei i sudori freddi e le mani nei capelli che alla sua ricomparsa viaggiano da Washington a Bruxelles, dalla destra alla sinistra americana ed europea, i brividi che fa venire alla Chiesa e al mondo delle industrie, lo sconforto che semina nel mondo della finanza e del lavoro e, anche a Berlusconi come a Grillo, di fronte ai “suoi” non gli fai un baffo. Anzi, fai i “suoi”, anzi i “loro”, perché sono due, Berlusconi e Grillo, più convinti e determinati che il loro uomo è quello giusto, giusto anche un po’ santo, di sicuro martire.

Non gli dai un baffo né un graffio a Grillo se dimostri che la democrazia non è nei suoi usi e costumi, potresti perfino dimostrare che la democrazia è proprio e soprattutto quelle istituzioni che Grillo chiama “casta”. Ma lasciamo queste finezze e sottigliezze, sono i confini e i connotati della nostra civiltà ma non facciamolo sapere ai cultori della democrazia diretta, hai visto mai uno choc? Beppe Grillo non è il Duce, non è Mussolini redivivo e di esserlo neanche se lo sogna. Non è neanche un  fior di democratico, la democrazia come volontà popolare, delega, equilibrio dei poteri e quindi nulla a che fare con la volontà generale non saprebbe nemmeno spiegarla. Però se gli gridi “Duce” ai “suoi” sta bene. E se tutto il mondo avverte che Berlusconi potrebbe sfasciare l’Europa e l’euro, ai “suoi” di Berlusconi sta bene.

C’è una sola spiegazione del fatto, indubitabile e incontrovertibile, che questo avvenga. Puoi decidere di replicare embé  allo sfascio dell’euro e anche dell’Europa quando? Quando ritieni, calcoli che tutto questo valga meno della tua rata Imu. Se pensi e calcoli che Berlusconi che ti leva l’Imu vale, ti fa guadagnare molti di più di Berlusconi che sfascia l’euro, anche quello che ha in tasca, allora che ti frega delle critiche, delle condanne, degli allarmi. Fanno brodo, tutto quello che non strozza ingrassa. Berlusconi sfascia euro già ingrassa un po’ nei sondaggi, cioè l’Italia che carta e matita calcola che l’Imu son più soldi dell’euro c’è ed è pure tanta. Un’Italia che tiene alla “roba” e che calcola, stima come massima “roba” i suoi cento e mille euro l’anno e tutto il resto vada pure a ramengo. E’ un calcolo economicamente ignorante ma tant’è.

E gli amici, i fans, gli elettori, la gente, i fiduciosi, gli oranti in Grillo possono far spallucce di fronte alla questione della democrazia ad una sola spiegazione: il valore che attribuiscono alla demolizione della “Casta”, alla decapitazione del ceto politico e alla liturgia della “rete” è ben superiore al  valore che attribuiscono alla democrazia. Non sono i soli e non sono i primi, da che mondo è mondo, da quando il web non era in nessun luogo e in nessun tempo, i movimenti politici e sociali che si fanno e sentono veicolo dell’avvento, della palingenesi, della nuova era, la democrazia se la vendono un tanto al chilo.

Quindi? Quindi nulla: c’è un quarto abbondante d’Italia per il quale la “roba”, quello che hai in tasca qui e oggi, vale più di qualunque altra cosa. Perfino più di quello che dovresti avere in tasca domani. Per questa Italia Berlusconi difende questa “roba” e quindi può fare letteralmente “la qualunque” se difende la “roba”. Punto. C’è un altro pezzo d’Italia che se ne sbatte se Grillo sbatte fuori dissidenti e dissenso, qui si tratta di punire e sfrattare la Casta, ci si ritira dalla lotta è un gran figlio di…E anche altri robusti e sparsi pezzi d’Italia non è che democrazia, impegni, doveri siano indisponibili a cambiarli sul mercato per una pensione, un posto, un finanziamento…E’ l’Italia, il suo bello e il suo brutto, e non puoi farci niente. Però camminare in punta di piedi sussurrare piano, anzi stare proprio zitti come suggerisce il Corriere più che atto di realismo appare come consiglio di…adattamento alla realtà. Molto italiano, direbbe un europeo.