Renzi sospeso nel vuoto come il vil coyote, Alfano Banda Bassotti del voto

di Lucio Fero
Pubblicato il 21 Febbraio 2014 - 15:40 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi (foto LaPresse)

Matteo Renzi (foto LaPresse)

ROMA – Non gradirebbe certo il paragone, forse ne sorriderebbe perfino, ma con una punta di stizza. Ad un’ora circa dallo scioglimento della riserva nell’accettare l’incarico di formare il nuovo governo, a neanche novanta minuti dalla lista dei ministri, Matteo Renzi appare come quei personaggi dei fumetti che camminano, anzi corrono sospesi nel vuoto. Ricordate il vil coyote? Ma ce ne sono tanti altri: il correre poggiando piedi e palme nel vuoto è una gag classica nel repertorio dei disegnatori di fumetti.

E allora? Allora la si può vedere in due modi, diversi ma non contraddittori. E’ un po’ più complicato dell’alternativa binaria “buono”, “non buono” cui si tende a ridurre ogni umore politico. Un modo di vederla è che Renzi, e solo lui, riesce a correre nel vuoto non solo senza cadere ma pure andando avanti. Contro ogni legge fisica che vige nel pianeta Italia. L’altro modo di vederla è aspettare, scommettere, prevedere che prima o poi, più prima che poi, Matteo Renzi farà come il vil coyote: guarderà giù, vedrà che sotto ai piedi ha nulla, aria, vuoto. E quindi cadrà rovinosamente tra non pochi sorrisi divertiti.

E’ davvero sospeso nel vuoto Matteo Renzi presidente del Consiglio. I senatori di Popolari per l’Italia (confesso chi e cosa siano recisamente non ricordo, i cosiddetti partiti della maggioranza in formazione superano la dozzina e qualche volta hanno più parlamentari che elettori) minacciano di non votargli la fiducia. Pippo Civati minaccia altrettanto a nome anche di altri sei senatori del Pd, che però non confermano. Quelli di Ncd esigono si governi fino al 2018 ed esigono anche che mai si parli di coppie di fatto o di altro che non corrisponde alla loro teologia (fino al 2018!?).

La maggioranza parlamentare del governo Renzi somma in sé gli orridi difetti di una larga intesa all’italiana, cioè dove si sta insieme al governo per farsi concorrenza elettorale, proprio quella concorrenza elettorale che le larghe intese in tutta Europa sospendono per il periodo della loro durata. E i difetti orridi dell’Ulivo e della Casa della Libertà, cioè i piccoli che fanno la voce più grossa tanto più sono piccoli. Chi ricatta di più è più bravo e chi frega l’altro, il compagno di banco, è davvero bravo.

Ma tutto questo sarebbe il meno. Il più che tiene Matteo Renzi sospeso a correre nel vuoto è lo strambo assai spettacolo nel quale tutti, ma proprio tutti, gli chiedono di fare quello per cui in Italia non c’è, proprio non c’è, una maggioranza per volerlo e farlo. Non in Parlamento e neanche tra la gente. Con il dubbio di dove il riformismo sia più minoranza, in Parlamento o tra la gente. Cambiare i connotati al fisco, al welfare, al mercato del lavoro, a scuola e università, alla Pubblica Amministrazione, al sistema sovietico-bizantino delle settemila e passa società pubbliche…questo è quello che si deve fare o si affoga. Insomma, si deve nuotare. Ma in Parlamento e tra la gente la maggioranza è per galleggiare e mai e poi mai per abbandonare quello cui si è aggrappati. Per alcuni è motoscafo, per altri zattera, per altri ancora un misero salvagente. Ma la maggioranza, del Parlamento e della gente, è per non mollare niente, non rischiare di perdere nessuna “presa”.

Un solo esempio, solo l’ultimo in ordine di cronaca. Grande e maggioritario tripudio a seguito del varo della legge che impedisce al Comune di Roma di vendere, se non in casi estremi, le dieci e cento società di servizi pubblici a Roma. Quelle per capirci che realizzano grandi deficit, assumono parenti e amici e offrono servizi di schifo. Grande festa in particolare per la messa in sicurezza dell’Acea. Fornisce energia elettrica e servizio idrico. Sevizia decine di migliaia di famiglie con bollette inventate e non corrispondenti ai consumi. Sarebbe uno scandalo nazionale, il sindaco Marino ha anche detto che “pensano solo ai profitti e non al servizio”. Poi però il giorno dopo Marino, il Pd e anche Forza Italia e anche Sel esultano perché “Acea non si tocca”. Che ci fanno tutti con Acea?

Corre sospeso nel vuoto Matteo Renzi. Sotto, laggiù in terra, accadono cose che “voi umani”. Altro che i “bastioni di Orione e i raggi gamma…”. Accade che un partito, quello di Alfano teorizza e pretende e magari ottiene pure l’incredibile, l’indicibile. E cioè che un paese abbia una legge elettorale che però contenga la clausola che la legge elettorale non si può usare fino a che…Fino a che Alfano non si sente sicuro del risultato che verrebbe a Ncd da quelle elezioni. E’ ormai delirio politico trasformato in corrente pratica politica. Ricorriamo ancora all’ironia semplice dei fumetti: Alfano e i suoi la Banda Bassotto del voto, lo tengono sequestrato, non gli fanno male, lo rilasceranno quando saranno sicuri di essere invitati a cena dal commissario Basettoni. Nota neanche tanto a margine: la stessa idea di Alfano sulla legge elettorale ce l’ha pari pari la sinistra del Pd, quelli che una volta i Ds, il Pds, il Pci. Sic transit gloria mundi.

Corre sospeso nel vuoto Matteo Renzi. Gran parte degli indignati e dei sofferenti contro i Palazzi della politica indignati e sofferenti non lo sono stati per decenni e smetterebbero di esserlo subito se…Si terrebbero l’orrida Casta come ce la siamo tenuta fino ad ieri. Perché fino all’altro ieri la Casta distribuiva denaro, favori, mance, esenzioni, incentivi. La rabbia, la rabbia vera e forte che scorre nel paese non è contro il sistema della distribuzione, è contro lo stop alla distribuzione.

Per questo sono milioni e milioni che se ne sbattono delle riforme, non vogliono dare nuova forma a come si forma la ricchezza, il reddito, l’equità sociale. Vogliono sia ripristinata e garantita la forma in cui per tutti c’è qualcosa, a prescindere. E’ così e non c’è scandalo che sia così. Di popoli improvvisamente pervasi da una febbre di onestà civica e civile non ce n’è nella storia. Senza un ceto dirigente, un gruppo sociale, una politica che la incarni e interpreti, l’onestà civica e civile non nasce. Non per partenogenesi all’interno del popolo. Anche l’assenza, addirittura la blasfemia di questa consapevolezza, il non poter guardare nel cannocchiale altrimenti è la scomunica da parte del politicamente corretto, anche questo è vuoto sotto i piedi di Renzi.

Resta da capire se parte del vuoto sotto i suoi piedi sia anche figlio della sua di inconsapevolezza, della voglia matta di correre che lo tiene sospeso su una bolla d’aria fatta anche di auto suggestioni, di una sorta di training autogeno applicato alla politica e al governo in misura debordante. Vai a sapere, una cosa però la sappiamo tutti, Renzi compreso: sapremo presto. Tra soli due mesi, massimo tre Matteo Renzi sarà come l’Indiana Jones cinematografico che sembra camminare nel vuoto ma in realtà muove su una passerella di roccia che gli altri non vedono e quindi giunge a meta, oppure come il vil coyote e quindi tonfa a terra.