ROMA – Pasquale Tridico Cinque Stelle e cappello da Mago. Pasquale Tridico è (sarebbe) il ministro del Lavoro nel governo Di Maio (se il governo Di Maio si fa e se si fa con i nomi preannunciati da Di Maio). Comunque, sarà ministro o no, Pasquale Tridico voce autorevole ed esponente di calibro del pensiero e pensare M5S.
Pasquale Tridico ne ha pensata una bella, bella assai: il reddito di cittadinanza che si paga col deficit, certo. Ma non fa deficit. Come, come? Una cosa che si finanzia in deficit ma non fa deficit, sembra una cosa nera che nera non è, un cavallo che non è un cavallo…Uomini, donne, cittadini di poca fantasia e ingegno, entrambi evidentemente soffocati dal regime in cui avete vissuto, regime delle Caste che lobotomizzava i cittadini. E tra questi i più arguti di loro, Pasquale Tridico ad esempio.
Che all’annichilimento della creatività è sfuggito eccome. Infatti ecco che ci dice (sul Blog a Cinque Stelle, mica in un dopo cena) che il reddito di cittadinanza significa miliardi, per l’esattezza 17. Miliardi, acconsente Tridico, da spendere in deficit. Ma miliardi che non cambiano il rapporto deficit-Pil. Cioè io guadagno mille al mese, ne spendo cento che non ho, me li son fatti prestare. Ma questo non cambia il rapporto tra i miei guadagni e le mie spese (e neanche debiti). Come, come? Facile, elementare, banale, democratico: si alza il valore del Pil, si dice e si scrive che c’è più ricchezza nazionale prodotta e quindi, anche se pendei 17 miliardi di più, il rapporto deficit Pil non cambia.
E come si fa ad aumentare il Pil? Magari saperlo…Che sciocchezza questa storia di aumentarlo davvero. Pasquale Tridico ha altra e ben più confortevole e immediata soluzione: non si aumenta il Pil vero, si aumenta quello “potenziale”. Ha scritto proprio “potenziale”, proprio così. E come si fa? Si prende almeno un milione di italiani che saranno destinatari del reddito di cittadinanza e li si calcola non come redditati (si perdoni l’orrido neologismo) ma come lavoratori. Potenziali ovviamente. Si calcola il Pil dell’Italia come se l’Italia avesse almeno un milione di lavoratori in più. Un milione di lavoratori in più, cioè più reddito e beni prodotti. Tutti potenziali ovviamente. Però, calcola e rivela Tridico, da tutte queste grandezze potenziali (cioè che non ci sono) ne escono fuori non 17 ma ben 19 miliardi veri di euro, di veri euro.
Cinque Stelle e cappello da Mago, Tridico fa uscire, comparire 19 miliardi di euro e li destina 17 al reddito di cittadinanza vero e proprio e due ai Centri per l’impiego. Indubbia è l’abilità del Mago, grande la professionalità e affinata la creatività e la messa in scena. Il trucco di scena, ecco quello magari un po’ debole: perché tutto fili alla perfezione governi, Parlamenti, cittadini ed elettori francesi, tedeschi, spagnoli, portoghesi, olandesi…devono crederci che abbiamo un milione di lavoratori in più e che quindi siamo più ricchi e che quindi possiamo spendere in deficit e far più debito. Noi diciamo a tutti loro: i milioni che ricevono reddito di Stato non sono assisti ma produttori di reddito. E centinaia di europei ci credono. E, quel che conta, ci consentono di far debito e deficit sull’euro. Debito e deficit su cui loro pongono la loro garanzia. Insomma, gli raccontiamo che il coniglio sta davvero nel cappello e loro ci credono e…pagano il biglietto.
Bello, pronto, geniale. A confronto a Pasquale Tridico Cinque Stelle e cappello da Mago (ha anche scoperto che riducendo orario lavoro a parità salario aumenta automaticamente(!) occupazione) quelli che moltiplicava i pani e i pesci era…un dilettante. Ma Pasquale Tridico lo porta davvero il potere al popolo e il popolo al potere. Pasquale Tridico infatti è uno di noi: chi non ha incontrato o impersonato nella sua vita quello con la schedina vincente, la scommessa già vinta, l’affare sicuro, il metodo garantito per vincere alla Lotteria, la catena di Sant’Antonio che stavolta funziona e non si spezza, la dieta che campi 120 anni, la crema che la spalmi e di anni ne perdi 20…Pasquale Tridico, uno di noi. Un Mago Oronzo che, con la sola imposizione delle mani…