Pensioni, bullismo fiscale: le cinque bugie di Letta. Governo ipocrita e pavido

Le cinque bugie di Letta
Le cinque bugie di Letta

ROMA – Bullismo fiscale quello della super tassa sulle pensioni di alto importo, sì insomma quelle da quattromila euro netti al mese, quelle che fanno campare senza problemi ma che chiamare “d’oro” è solo un brutto e pigro vizio. Bullismo e, come ogni bullo, il governo nella super tassa sulle pensioni alte è stato al tempo stesso violento e vigliacchetto, borioso e pavido. E Letta, lo stesso Letta che l’altro giorno andava dicendo: “Basta tasse o Grillo arriverà al 51 per cento”, si è prestato ad una operazione di bullismo fiscale. Operazione articolata in cinque bugie.

1) Contributo di solidarietà, cioè prelievo del 6 per cento sulle pensioni di importo a 90 mila euro lordi annui, del 12 per cento per quelle di importo superiori a 120 mila euro lordi annui, del 18 per cento per quelle sopra i 150 mila lordi annui, per i prossimi tre anni. Bugia, bugia numero uno: il prelievo è in atto dall’agosto 2011, quindi gli anni di super tassa sulle pensioni alte sono sei, dal 2011 al 2016. Sei anni di prelievo, sei anni filati che, uniti al blocco della rivalutazione di queste pensioni, insomma sommando il sei per cento di prelievo più l’inflazione di sei anni, fa di una pensione ricca una pensione agiata, di una pensione agiata una pensione buona e via discendendo. Comunque è falso che il prelievo sia per tre anni, qui il governo Letta mente e mente di brutto.

2) Pochi mesi fa il governo era stato costretto a stanziare alcune decine di milioni di euro per pagare il rimborso di quanto illecitamente sottratto dall’agosto 2011 al dicembre 2012 alle pensioni alte. Soldi ancora da restituire ai pensionati cui sono stati prelevati. Gli stessi pensionati per i quali riparte il prelievo da gennaio 2014. Che si fa nel 2014, con una mano si paga il 6 e passa per cento e con l’altra si incassa restituito il 5 e passa per cento pagato nel 2011 e 2012? Si va in pari? Non pare: il governo vorrà ossequio alla sua legge di prelievo e rinvio sine die della sentenza di restituzione. La bugia numero due è quella della costituzionalità del prelievo sopra i 90 mila euro di reddito solo per i pensionati. Tanto è vero che dovrebbe restituire a norma di sentenza della Corte Costituzionale.

3) Non è un contributo ma una tassa, anzi una super aliquota Irpef su uno scaglione di reddito. Sopra i 90 mila lordi annui viene istituita l’aliquota Irpef del 48 per cento. Irpef massima del 42 per cento fino a 75 mila euro di reddito. 42 più sei per cento da 90 a 120 mila, cioè 48 per cento. Da 120 aliquota del 42 più 12, cioè 54 per cento. Se necessario, se utile, se così il governo decide allora aliquote del 48 o del 54 o del 70 per cento di Irpef. E sia. ma perché non per tutti? Perché il manager in attività, il conduttore televisivo, il professionista insomma chiunque guadagna 90 mila euro lordi e più all’anno deve essere esente dalla super aliquota, dalla super tassa? Perché a pagarla solo i pensionati? Perché sono pochi, circa 35mila. E qui sta il bullismo e insieme la pavidità di Letta e del suo governo. Se volevano davvero trasferire ricchezza dall’alto al basso reddito perchè non una super tassa e aliquota per tutti quello che hanno alto reddito? Perché sono tanti e hanno avuto paura della reazione e non hanno avuto cuore per l’azione. Pavido e da bulli prendersela con i pensionati, pochi e additati al pubblico ludibrio come “d’oro”. La terza bugia, palese e maligna, è che sia la super tassa pensioni un atto di redistribuzione sociale di ricchezza.

4) La super tassa, la super aliquota Irpef sulle pensioni alte dà un gettito di circa 40 milioni di euro l’anno. Non molti e a chi andranno? Dice: alle famiglie con grave disagio economico, soprattutto nelle grandi città. Bene, ma chi gestirà quei 40 milioni? Gli Enti, i governi locali. Quindi soldi in mano alla politica locale che poi redistribuirà. Insomma la quarta clamorosa bugia: non sono soldi in meno che lo Stato spende quei 40 milioni, non sono 40 milioni di euro di sacrifici, sono un altro dei mille e centomila rivoli che tutti sfociano nel gran fiume della spesa pubblica. Soldi che vanno nel trita tutto e frulla tutto della peggior classe dirigente locale immaginabile e immaginata.

5) La super tassa ha un solo fine e una sola origine: è una bandiera. Bandiera innalzata dal Pd. Bandiera sulla quale dovrebbe esserci scritto: giustizia sociale e redistribuzione del reddito. Ma così non è, la tassa non è a carico di tutti i percettori di alto reddito e la redistribuzione è a discrezione e filtraggio della politica. Al netto di giustizia sociale e redistribuzione reale del reddito, la bandiera risulta slavata e si vede il suo vero coloro: è una bandiera di ipocrisia e demagogia. Facciamo vedere che colpiamo le pensioni d’oro così ci sentiamo un po’ di sinistra. Questa la vera molla, motivazione e spinta. Bugia numero cinque quella che sia “di sinistra” istituire una sorta di elemosina obbligatoria da versare nelle mani degli assessori preposti. Elemosina obbligatoria solo per i pensionati da 90 mila euro in su di reddito, 35 mila circa. E gli altri 200/300 mila italiani che dichiarano redditi da 90 mila in su, e il paio di milioni ad occhio che quei redditi li hanno ma non li dichiarano? E mica si possono prendere di petto, come ogni bullo che si rispetti il governo Letta quelli grossi e forti li teme e ne gira al largo.

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