Priebke, Maradona e gli avvocati: elogio del nazista e del non ti pago

maradonaROMA – Si fa certamente torto all’avvocato Angelo Pisani, legale in Italia di Maradona, nell’accostarlo sia pur in vaga assonanza, limitatamente ad una contingente sensazione all’avvocato Paolo Giachini, legale del defunto Erik Priebke. Eppure la sensazione c’è, forte e acuta.  La sensazione di qualcosa di involontariamente in comune, qualcosa di acido, rancido. La sensazione di un metodo che eccede, non certo in zelo di difesa giudiziaria che non è mai troppa. Ma eccede in identificazione etica con il cliente, in vittimismo programmatico, in un rivoltare la frittata. Il che nel caso di Maradona induce a un mesto e rassegnato sorriso dinanzi ad avvocatesca impudenza. Nel caso di Priebke induce invece a a un moto di schifo dinanzi ad avvocatesca violenza.

Avvocati che si fanno comizianti e curatori di immagine dei loro clienti e sia, come usa dire, “ci sta”. Ci sta anche fino e oltre il punto dell’elogio della vita, dei fatti e misfatti dell’assistito? Per primo il caso più dolce, di certo il meno urticante. Dice l’avvocato Pisani, quello di Maradona, dice che Maradona non paga i suoi debiti con il fisco italiano (39 milioni l’ultimo calcolo) non perché sia un evasore che non vuole pagare, ma perché non vuole pagare altrimenti sarebbe un evasore confesso davanti alla pubblica opinione. “Si rifiuta di pagare non perché non possa ma perché non vuol passare come un’evasore fiscale”. Sublime argomentazione, meravigliosa rovesciata della frittata. Secondo l’assunto dell’avvocato Pisani chi paga la cartella esattoriale è un riprovevole evasore fiscale mentre chi non paga è un fulgido eroe che si erge a difesa della propria onorabilità pubblica. Non pagare quindi è onore, pagare è vergogna. Sublime, non c’è che dire: l’elogio del non ti pago. Come neanche Eduardo De Filippo nella sua omonima commedia che pure lavorava sul paradosso. L’Avvocato Pisani lavora invece sul reale. Quindi Pisani batte De Filippo sul terreno dell’inventiva.

Su quello della padronanza della lingua italiana invece no, dice ancora Pisani: “Maradona in Italia viene usato come capro espiatorio della lotta all’evasione fiscale”. Si deve essere lasciato prendere dall’arringa in questo passaggio l’avvocato Pisani, il capro espiatorio è quello che espia, insomma paga perché e al posto degli altri. Qui se c’è una cosa sicura e rivendicata con orgoglio da avvocato e cliente è che Maradona non paga. In televisione da Fazio Maradona a domanda ha chiaramente risposto col gesto che in Italia tutti intendono come “col c…che io pago”. Insomma non proprio il gesticolare o il mostrarsi del capro espiatorio. Ma l’avvocato Pisani forse voleva dire altra cosa o forse sa che all’agenzia di stampa o alla tv puoi dire qualunque cosa, tanto ad entrambe basta il rumore delle sillabe, consonanti e vocali.

Poi il caso più schifoso e altro termine non c’è. L’avvocato Paolo Giachini che per anni ha difeso, accolto, ospitato e accudito Erik Priebke a Roma, ha voluto salutare l’ufficiale delle SS, l’uomo del colpo di pistola alla nuca alle Fosse Ardeatine come esempio di “dignità, libertà, sopportazione umana”. Così, letteralmente, ed è bene ripetere ciò che Priebke è per Giachini: eroe di “dignità, libertà e sopportazione umana”. E’ quello di Giachini l’elogio del nazismo e del nazista malamente vestito e contrabbandato come patrocinio legale di un condannato all’ergastolo cui si è consentito di non scontarlo in carcere. L’elogio pubblico del nazismo consentito dalla democrazia all’avvocato che fa militanza, militanza nazista. Elogio di quelli che hanno sterminato in tutta Europa uomini, donne, vecchi e bambini. Elogio di chi sterminava prigionieri di guerra, zingari, ebrei, omosessuali, comunisti, oppositori politici o più semplicemente non nazisti. Elogio di chi sterminava tutti i non nazisti perché i non nazisti erano considerati e trattati come subumani. Un elogio pubblico del nazismo che conferma come di subumani ce ne sia davvero in giro, là dove girano i nazisti di oggi.

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