ROMA – I Vigili Urbani non garantiscono la presenza di notte e i festivi. Lo annunciano ufficialmente e non senza orgoglio (la notte per i Vigili Urbani a Roma comincia in un’ora, variabile a seconda delle sindacali interpretazioni, tra le 16 e le 17). I 25 mila dipendenti diretti del Comune di Roma scioperano tutti il 27 gennaio. Perché dopo almeno due anni di trattative nessuno è riuscito a stabilire, e ottenere, quali siano le prestazione accessorie da fornire sul lavoro in cambio del salario accessorio pagato da molti più anni. Con orgoglio i rappresentanti dei 25 mila presentano lo sciopero del 27 come una voluta ribellione.
I circa 35 mila dipendenti delle partecipate del Comune di Roma , prime far tutte Atac e Ama (trasporti e rifiuti) rivendicano pubblicamente il diritto al rifiuto di prestazioni lavorative che comportino per i macchinisti/autisti le stesse ore di guida dei loro omologhi a Milano o Napoli e per chi spazza e pulisce strade e svuota cassonetti gli stessi livelli di assenteismo di ogni altra città italiana (Palermo è fuori concorso). Le maestre degli asili comunale, quasi tutte precarie, ma precarie fisse, vogliono essere assunte. Ma senza rinunciare al monte supplenze ammoniscono i sindacati.
Una decina di dipendenti del Museo delle Tradizioni…colti sul fatto a timbrare cartellino e poi andare a fare altro lavoro, privato, oppure andare a spasso. Sempre, tutti i giorni.
I dirigenti dell’Atac inchiodati da documenti sulle finte consulenze che pagavano…agli amici.
Circa tremila i romani che abitano in case popolari avendo redditi, conti in banca, patrimoni, proprietà di altre case. Abitano in case popolari a sbafo. Messi fuori in 227 in un giorno dopo anni e anni di resistenza. Troppi ne mancano da buttar fuori e i cacciati già partoriscono comitati.
Bilancio del Comune fornito di fresco: debito consolidato 1,2 miliardi e disavanzo ogni anno di 440 milioni. Ogni anno 440 milioni spesi più di quanto si incassa. E si incassa il massimo possibile visto che le tasse locali, addizionali, a Roma sono le più alte d’Italia e le più alte possibili secondo legge.
Secondo dati da dichiarazioni fiscali il 49 per cento di chi vive a Roma sopravvive con meno di 15 mila euro l’anno. Quindi, se dicono il vero, mezza città è decisamente povera o ai confini della miseria nera. Mezza città…ognuno può constatare quanto questa auto dichiarazione sia credibile e plausibile.
E’ il riassunto di una sola giornata di inizio 2016 di cronaca locale in un solo quotidiano. Una Roma lazzara che piange miseria in gran parte finta e che invece arrotonda con ogni trucco ed espediente, una Roma ladra nelle società pubbliche e nelle attività private, una Roma ribelle in ogni sua mini corporazione. A giugno arriverà un nuovo sindaco, auguri sindaco, ancora non ti vedo e, chiunque tu sia, già ti piango.