Scuola media, uscire e tornare a casa da soli? Tribunali e circolari dicono No

di Lucio Fero
Pubblicato il 10 Ottobre 2017 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA
Scuola media, uscire e tornare a casa da soli? Tribunali e circolari dicono No

Scuola media, uscire e tornare a casa da soli? Tribunali e circolari dicono No

ROMA – Scuola media, cioè alunni dai dieci al quattordici anni più o meno. Possono questi scolari uscire da scuola da soli alla fine delle lezioni e tornare da soli a casa? Uno, uno normale in un paese normale risponderebbe: dipende. Dipende dalla scelta che fanno i genitori, dal tipo di ragazzo/a, quanta responsabilità a autonomia gli si vuol dare, dipende dalla distanza scuola-casa, dipende dai mezzi di trasporto, dal tipo di percorso oltre che dalla lunghezza del percorso per tornare da soli. Dipende, dal tipo di famiglia, città…Uno normale in un paese normale risponderebbe così, secondo buon senso.

Ma l’Italia non è un paese normale, neanche sul tornare a casa da soli dei ragazzini delle medie. L’Italia è il paese dove il buon senso ci sarebbe…ma sempre si nasconde per paura del senso comune. Stavolta il senso comune ha le sembianze dello scarico, della fuga collettiva da ogni responsabilità e del conseguente generale “non mi compete”. E, come sempre, il senso comune batte e mette in fuga il buon senso.

Scuola media, uscire e tornare a casa da soli, decidono i genitori? Neanche per sogno. Esistono fior di sentenze che in caso di incidenti o guai ai ragazzini imputano ai genitori niente meno che l’abbandono di minore. Quindi i presidi delle scuole, per evitare a loro volta di essere imputati e magari perseguiti per mancato controllo, non riconoscono ai genitori il diritto di decidere se torna a casa da solo o no l’alunno. Se fuori dai cancelli non c’è un genitore, un nonno o comunque una persona autorizzata ad accompagnare il minore, allora la scuola non consente l’uscita solitaria.

Perché la nostra legge contiene fino a 14 anni di età una “presunzione di incapacità”. E quindi fino a 14 anni da solo non puoi andare. Perché, questa il succo, se ti capita un incidente poi sono guai giudiziari. E quindi la scuola, tramite apposite circolari, pratica una sorta di auto protezione preventiva. La scuola fa come la medicina preventiva, quei medici che per non essere sommersi di querele quasi tutte pretestuose prescrivono ogni tipo di analisi e se possono evitano interventi rischiosi sui pazienti. La scuola si difende, per paura.

I genitori possono liberare la scuola dalla paura, esentarla, autorizzare l’uscita solitaria dei figli con una sorta di “liberatoria”, insomma una carta scritta in cui la famiglia si assume la responsabilità? No, non può, quelle liberatorie o carte in un eventuale contenzioso che dovesse finire in Tribunale valgono come carta straccia. E poi alta, altissima è la quota di genitori che hanno paura a farli tornar a casa da soli, anche se hanno più di dieci anni.

Scavando neanche tanto nella memoria, netto è il ricordo di una scuola media lontana decenni alla quale tutti andavano e dalla quale tutti tornavano da soli. Non ce n’era uno che si facesse accompagnare o fosse accompagnato dai genitori dai dieci anni in poi. Sarebbe stata ignominia e vergogna tra l’altro, sarebbe stata la certezza di esser preso in giro in classe e dintorni. Si andava e tornava a piedi o in bus. Tutti. E all’andata e ritorno giochi, risate, vita. Vita vera da ragazzini. Vita piena e libera.

Ora statistiche dicono che in Europa, per non dire negli Usa o altrove nel mondo, dai dieci anni in poi si va a scuola e dalla scuola si torna al 90 per cento ovviamente da soli. In Italia quel novanta per cento cala, scende, precipita al 30 per cento. Nella differenza si misura la paura di una società verso se stessa. La paura figlia della cultura del “farsi i fatti propri” qualunque essi siano. La paura logica e conseguente in una comunità che ogni giorno, scambia, secerne, coccola veleni e avvelenatori della convivenza. La paura compagna dell’ignoranza. La paura di una società, di famiglie e scuole che credono, fanno finta di proteggere i figli ed alunni e invece sostanzialmente solo e soltanto si parano il sedere.