Preside di sinistra e intelligente ma le beghine-scuola: tutte e due non si può

Preside di sinistra e intelligente ma le beghine-scuola: tutte e due non si puòROMA – Al netto della complicità dei titoli facili su “classi ghetto”, la storia è semplice, drammaticamente semplice. A Bologna, alla scuola media Besta di San Donato, c’è un preside di sinistra come racconta la sua piccola biografia e intelligente come dimostrano le sue scelte. Si chiama Emilio Porcaro. Ma a Bologna, alla Besta, e in ogni altra scuola d’Italia ci sono anche le beghine della scuola, del politicamente corretto, della sociologia a fumetti, dei grani del rosario delle frasi fatte. E per le beghine della scuola essere di sinistra e intelligente insieme, tutte e due le cose non si può.

Infatti che succede? Succede che alla scuola media Besta arrivano a inizio anno e anche un po’ dopo una quindicina di bambini “ricongiunti”. Incomprensibile definizione burocatica che significa bambini-alunni che non avevano trovato “collocazione” in altre scuole. Bambini stranieri, pachistani, ucraini, siriani…Bambini appena arrivati in Italia e che di italiano non sanno una parola.

E allora che fa il preside intelligente e di sinistra? Invece di spargerli nelle classi e condannarli a gestirsi in solitudine la loro diversità, invece di sbatterli contro il loro non saper l’italiano, neanche una parola, invece di lavarsene le mani secondo la legge dell’opportunismo, invece di tutto questo il preside si cerca niente meno che una grana.

Prende uno spazio, un’aula della scuola, appiccica cartellini con la parola in italiano su ogni cosa e manda i quindici bambini in quell’aula, tutti insieme a diventare alunni. Poi quando i bimbi avranno preso un po’ di confidenza con l’italiano saranno mandati nelle classi con i loro compagni di scuola italiani.

Ma il tutto finisce sotto l’occhiuto sguardo e controllo delle beghine della scuola e della cultura che accusano: si vogliono reintrodurre le classi differenziali, si insegna sul territorio la separazione…Giaculatorie, grani del rosario che le beghine hanno sempre in mano, anche le beghine sedicenti progressiste e solidali. Un’iniziativa intelligente e concreta di integrazione diventa bestemmia e scandalo, peccato che almeno in prima battuta giornali e televisioni siano andati dietro alle beghine.

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