Sussidi e sconti fiscali o cantieri e progetti? Fosse referendum, sarebbe plebiscito

di Lucio Fero
Pubblicato il 20 Novembre 2020 - 11:12 OLTRE 6 MESI FA
Recovery Fund e miliardi: non ce la faremo e non lo ammetteremo

Recovery Fund e miliardi: non ce la faremo e non lo ammetteremo (Nella foto Ansa, Conte e la Von der Leyen)

Sussidi alle categorie, ai ceti sociali, alle famiglie. E sconti, riduzioni fiscali alle categorie, professioni, gruppi sociali, individui e famiglie.

Oppure l’apertura effettiva di grandi cantieri per cambiare i connotati produttivi e sociali di un paese a bassissima produttività e quindi a grande disoccupazione e sotto occupazione dei venti/quarantenni? Se gli italiani fossero chiamati a decidere via referendum, sarebbe plebiscito. Indovinate per quale delle due.

FOSSE PER NOI, I MILIARDI DEL RECOVERY…

Non è una questione astratta quella dell’esito scontato dell’ipotetico referendum. Anzi, è maledettamente concreta. Concreta quanto omessa, occultata nel dibattito pubblico. La questione è infatti che farne di quei miliardi, che ne faremmo noi comunità e sistema socio politico italiani. 

Scrive Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera: “Qualunque governo italiano se potesse fare da solo di quei miliardi ne farebbe donativi. Un governo di centro sinistra, potesse fare da solo, ne farebbe 200 miliardi di sussidi. Un governo di centro destra o destra ne farebbe donativo sotto forma di riduzioni fiscali (anche se storicamente, più che abbassare tasse si è visto strizzare l’occhio all’evasione fiscale)…”. Poche, chiare, nette parole e a riassumere una realtà tanto inconfutabile quanto consustanziale alla natura e finalità delle forze politiche e rispettivi elettorati.

Dunque, fosse per noi, dei 200 miliardi Next Generation ne faremmo 200 miliardi di donazioni, qui e subito, a questa generazione, altro che Next. E, fosse referendum, sarebbe plebiscito per le donazioni, sussidi e sgravi fiscali.

TUTTI LO DICONO, ALLUDENDO E PRENOTANDO

E’ già plebiscito per 200 miliardi di sussidi e sgravi fiscali. Non c’è comunicato, appello, intervista, documento da parte di categorie e, come si dice, territori che non contenga l’inderogabile necessità di sgravi fiscali. L’intero paese dice che se non paga meno tasse muore. Il che è singolare in un paese in cui la metà abbondante dei contribuenti paga legalmente di tasse poco o nulla. Ma qui non importa, importa che tutto il paese si aspetta che i miliardi del Recovery, i miliardi della Ue siano usati per abbassare le tasse.

E abbassare le tasse viene già comunicato come attesa responsabile, si diffonde infatti l’idea che sia auspicabile, anzi necessario, anzi inderogabile smettere di esigere e riscuotere entrate fiscali. Ovviamente continuando ad erogare cassa integrazione, ristori, sussidi, bonus, stipendi, pensioni. Magari aumentandoli tutti di importo e misura.

Sindaci chiedono di partecipare, gestire i miliardi. Presidenti di Regione chiedono di partecipare, gestire i miliardi. Cgil, Cisl e Uil chiedono di partecipare, gestire i miliardi…E’ la confessione più aperta e genuina possibile del fatto che tutti pensino, attendano, si auspicano (come usa dire con sempre ripetuto orrore grammaticale) i miliardi siano sussidi e donazioni. Cosa altro dovrebbero gestire Governatori, sindaci, sindacati, associazioni di categorie e territorio? Tutti alludono e prenotano: sussidi, che altro se no?

MA RECOVERY E NEXT GENERATION NON FINANZIANO SUSSIDI

La grande, totale rimozione collettiva è quella di nascondere, omettere, far finta di non capire o non capire davvero che Recovery e Next Generation non finanziano, non pagano sussidi e sgravi fiscali.

E’ stato detto esplicitamente, è scritto nero su bianco, lo ripetono ogni giorno: i miliardi della Ue finanziano, pagano cantieri e progetti, anzi progetti che si fanno subito cantieri. Finanziano, pagano i cantieri e smettono di pagarli se i cantieri non avanzano. E ritirano i finanziamenti ai cantieri e progetti che restano solo sulla carta. Volete far tratte ferroviarie al alta velocità? Ecco i soldi. Volete pagarvi una rete nazionale per le connessioni veloci? Ecco i soldi. Volete impianti per il riciclo dei rifiuti? Ecco i soldi. Volete digitalizzare la Pubblica Amministrazione? Ecco i soldi. Volete rifare la scuola, sia nel senso di edifici scolastici sia nel senso di una didattica più orientata alla competenza? Ecco i soldi. Volete costruire una rete sanitaria di base? Ecco i soldi (in realtà questi sarebbero i miliardi del Mes ma a M5S, Lega e Giorgia Meloni fanno schifo).

Noi sappiamo e leggiamo e traduciamo: dunque aumenti salariali al prof e pubblico impiego, tasse e bollette più basse, commercio e distribuzione e professioni con maggiori esenzioni fiscali e più welfare, più redditi senza lavoro, di cittadinanza, di emergenza, di cassa integrazione, di pre pensionamento.

RECOVERY E NEXT GENARATION FINANZIANO E PAGANO CANTIERI E PROGETTI

I 209 miliardi Recovery (per la Cassa Integrazione c’è Sure che già paga, per la Sanità ci sarebbe Mes che rifiutiamo) finanziano e pagano cantieri e progetti. Da aprire e portare a termine entro circa cinque anni. Altrimenti i soldi si perdono. 

Cantieri e progetti, noi? E quanti e a chi? Pochi e grandi progetti e relativi cantieri? E come facciamo se qui a voler mettere mano e bocca, a voler ognuno il suo cantiere saranno almeno a migliaia tra sindaci, sindacati, governatori, ministri, territori…

Cantieri e progetti, noi? Noi abbiamo sviluppato negli ultimi decenni una grande professionalità: quella della cernita e raccolta dei finanziamenti pubblici, italiani od europei che fossero. Non muoviamo foglia prima di essere certa sia mossa da denaro pubblico. Coltiviamo e facciamo crescere sussidi, siamo bravissimi. Sussidi per far cosa? Sussidi, che altro devono fare i sussidi?

Quindi su cantieri veri e progetti veri siamo alquanto in difficoltà. Non a caso, proprio per nulla a caso il segreto più segreto che c’è nella nostra vita pubblica è il piano italiano per che farne dei miliardi Ue.