Tasse abolite, reddito a tutti, stranieri spariti, reni spezzate a Germania…s’avanza il governo sovranista

Tasse abolite, reddito a tutti, stranieri spariti, reni spezzate a Germania...s'avanza il governo sovranista
Tasse abolite, reddito a tutti, stranieri spariti, reni spezzate a Germania…s’avanza il governo sovranista

ROMA – Tasse abolite, se non proprio tutte almeno un bel po’. E reddito a fine mese pagato, fornito dallo Stato se non proprio a tutti (esclusi per il momento quelli che lavorano), di certo a tutti quelli che non lavorano (o dicono di non farlo). E stranieri di ogni colore spariti, non fatti più sbarcare, anzi reimbarcati e riportati…anche se non si sa dove, comunque riportati da qualche parte. E spezzeremo le reni alla Germania (magari con l’aiuto di Trump e pure Putin). Alla Germania, all’euro moneta crudele, nemica, straniera ed anche un po’ massonica. S’avanza il governo sovranista ed è fatto di queste cose o almeno questo promette e porta nella campagna elettorale.

Se qualcuno avesse il dubbio di una eccessiva semplificazione (semplificazione estrema fin quasi alla ridicolizzazione) dei temi e proposte e obiettivi dello schieramento sovranista italiano, allora si legga la più fresca delle interviste di Luigi Di Maio a La Repubblica (via Irap, Equitalia, studi settore, reddito cittadinanza prima legge del governo). Oppure si ripassi uno solo dei comizi volanti di Matteo Salvini (hanno il pregio di essere tutti uguali e tutti dicono via gli stranieri). Se non sazi, se si vuole anche il dessert, cercare la Meloni “internazionale” ed economista.

Così, ad occhio, per questo programma (tasse abolite, reddito di Stato, stranieri spariti, spezzare le reni alla Germania…si può aggiungere ritorno all’età pensionabile di prima, se non proprio 60 anni come ai bei tempi, almeno…facciamo 62?) sono pronti a votare una metà abbondante degli italiani, forse di più. Se si mettono insieme fanno appunto maggioranza e governo sovranisti.

Stiamo dunque per tuffarci ed essere immersi in una magnifica campagna elettorale dove verrà agitata come viva, vera e di questa terra e di questo mondo la balla spaziale di uno Stato che incassa qualche decina (se non centinaia) di miliardi in meno di tasse e spende qualche decina (se non centinaia mettendoci un po’ di ritorno alle pensioni di prima) di miliardi in più per redditi e sussidi vari. Questa la madonna stampante denaro che verrà portata in processione e questa l’immaginetta sacra che molti elettori porteranno nel cuore e nei seggi.

Senza dimenticare un corollario non da poco del tasse abolite, reddito di Stato, stranieri spariti, reni spezzare alla Merkel, magari robusto sconto sull’età pensionabile…Eccolo il corollario: tutti in galera, a cominciare dai politici tutti in galera quando toccano denaro pubblico. A condizione, beninteso, che non lo stiano toccando per darlo a noi, al nostro territorio, organizzazione, sindacato, associazione, categoria, Comune…In quel caso…tocchino, se ci fanno toccare. Siamo indignati, mica fessi.

E gli altri, i non sovranisti-ballisti che ci diranno in campagna elettorale? Poco di sostanzioso, nulla di realmente vero. Perché anche queste, queste più di tutte, sono e saranno elezioni politiche senza politica. Alla politica si è rinunciato da tempo. Sostituita in toto solo e soltanto dalla propaganda irreale. E’ in atto ormai il passaggio dalle verità che non si potevano dire, che era meglio non dire eppur si conoscevano alla inconsapevolezza e ignoranza totale del reale, della verità.

Realismo, dite cose reali si è lascisto sfuggire il Governatore della Banca d’Italia. Vasto e ormai inapplicabile programma. Le verità che non si possono dire?

Che in Italia la pressione fiscale è calata di uno 0,9 per cento e che quindi non ci sono sempre più tasse, che non è questo il problema, il problema che uccide e soffoca è che ci sono troppe tasse sull’impresa e sul lavoro e relativamente poche tasse sulle cose e che quindi ci sono tasse da abbassare e tasse da aumentare.

Che la pensione media dei dipendenti pubblici (media!) è di 1.828 euro al mese e che quindi non ci si fa festa ma non è da fame. E che 22 e passa milioni di pensioni sono troppe in un paese di 60 milioni di abitanti con circa 30 milioni di persone che lavorano. E che quindi l’idea che si vada in pensione “tardi” è sbagliata e malsana.

Che una delle ragioni della disoccupazione giovanile è nella scarsa professionalità e competenza di molti, troppi giovani sul mercato del lavoro perché mal preparati da una inefficiente e corporativa catena della formazione (scuola e università).

Che una delle disgrazie economiche…che alle nostre tasche fa certamente più danno la Pubblica Amministrazione che l’euro. Pubblica Amministrazione che blocca, ritarda, complica, confonde, scoraggia, taglieggia come nessun vincolo monetario potrebbe fare.

Che nella scuola e nella Pubblica Amministrazione bisognerebbe inondarle di assunzioni di giovani, serva altra generazione e cultura. Ma non con i precari in prima fila, perché precariato non è competenza e capacità.

Che la corruzione, cioè il sistematico taglieggio e caccia al denaro pubblico è attività che coinvolge alta percentuale di “società civile” (imprese, professioni, “gente” insomma) e non certo solo la politica e la criminalità. Anche la gente si è organizzata eccome in materia e che quindi chi grida per primo al tutti in galera è facile abbia fatto per primo l’uovo.

Che di migranti ne arrivano ormai troppi, che il livello di guardia della sopportabilità del fenomeno sta per essere superato, che bisogna farla finita con la predica astratta dell’accoglienza. Ma che l’unica per far sparire gli stranieri, gli immigrati e i migranti è affogarli o metterli nei lager. Questa è l’unica possibilità per farli sparire. Una possibilità nazista, tecnicamente nazista. Che ipocritamente si cela ma quella è e non altra. Che scalda i cuori di non pochi nazisti ipocriti italiani nell’Italia 2017.

Che non sono state salvate le orride banche. Ma sono stati salvati quelli che nelle banche hanno i soldi. Che se non salvi le banche, la mattina la gente va al bancomat e quello non tira fuori un euro. Quindi che  “salvare le banche” è cosa giusta e buona per la gente e che la gente dovrebbe ringraziare per lo scampato pericolo e non digrignare denti come le fosse stato tolto qualcosa.

Che…e un sacco di altre cose tanto vere quanto indicibili.

Che alla fine (e anche al principio) l’alternativa reale delle prossime elezioni è tra i sovranisti che in due-tre mesi di governo creerebbero, darebbero vita a un’Italia grottescamente irreale da cui scappare (chi può) prima che ti crolli in testa e gli altri che terranno in piedi l’Italia storta che c’è sperando che resista, resista, resista…almeno fino a che non tocchi a qualcun altro raddrizzarla mentre noi siano andati…in pensione.

 

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